Furti a La Spezia: ladri presi in trappola dai carabinieri

I carabinieri della Spezia hanno arrestato tre albanesi sospettati di aver commesso una trentina di furti in abitazioni in Liguria, Emilia e Toscana. Durante le perquisizioni sono stati trovati oggetti preziosi che potrebbero essere stati rubati. L'indagine è stata condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri e dai PM Simonetti e Soffio.

I lavori edilizi nei palazzi erano un’occasione per studiare dove e come eseguire i furti. La circostanza è emersa da un’indagine dei carabinieri del Nucleo investigativo della Spezia che ha portato ieri all’esecuzione di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e alla perquisizione domiciliare di una indagata per ricettazione. Nel mirino quattro albanesi: Daniele Ziko di 27 anni, detto Don; Klaudio Hibo, 21 anni, detto Kat; Gentiano NiKolli, 34 anni, detto Genti e Kledia Ziko, 28 anni, imparentata col primo, libera ma anello di congiunzione col mondo della ricettazione. La loro base era La Spezia ma i colpi, si sono spinti anche in Emilia e Toscana, per la precisione a Massa, Bedonia (Parma), Seravezza e Camaiore (Lucca). I militari sospettano che ci possa essere stato lo zampino degli uomini indagati in una trentina di furti e tentativi di furto. Ma le contestazioni formalizzate dal pm Maria Pia Simonetti sono rimaste circoscritte ad una decina di casi in cui gli indizi di colpevolezza si sono rivelati gravi, precisi e concordanti.

Così, in una nota è puntualizzata l’attività investigativa: "A seguito dei furti in abitazione, risalenti all’ottobre del 2022, i militari dell’Arma hanno intrapreso una specifica attività di analisi, prodromica all’avvio della vera e propria azione investigativa di contrasto, finalizzata ad evidenziare gli aspetti peculiari del fenomeno. In particolare, è stata svolta un’attenta e minuziosa attività di analisi giornaliera sugli eventi delittuosi di natura predatoria, (interventi per furti, tentati e consumati). Inoltre sono state vagliate le segnalazioni ricevute da privati cittadini circa auto o persone sospette, visionati i video delle sorveglianze presenti nei diversi comuni e raccolto testimonianze di diversi cittadini". A coordinare il lavoro in procura, prima del trasferimento a Massa, il pm Rossella Soffio, a chiudere il cerchio la collega Maria Pia Simonetti, quindi le misure cautelari disposte dal gip Diana Brusacà. Durante l’esecuzione trovati oggetti preziosi che si sospetta provengano dai furti, alcuni rocamboleschi: anelli, bracciali, catenine, orecchini d’oro.