di Francesco Scolaro
C’è il via libera dalla Conferenza dei servizi convocata dalla Regione Toscana per realizzare altri due lotti della messa in sicurezza del Frigido: una lunghezza totale di 170 metri. Partirà a monte dell’attuale lotto I, in fase di esecuzione, quello della muraglia in cemento armato, lunga 50 metri, che parte dalla foce e dovrà contenere eventuali esondazioni, del valore di 900mila euro. Le nuove opere costeranno in tutto 1 milione e mezzo di euro, suddivise in due diversi lotti per 95 e 75 metri diversi di cantieri. Dovrebbero andare a gara entro fine anno ed essere completate all’inizio del 2023. La loro realizzazione è infatti prevista solo dopo la conclusione dell’attuale lotto in corso e i cantieri in teoria saranno chiusi durante l’estate.
Cambia il progetto preliminare elaborato ormai nel 2017 e per il quale non si era resa necessaria la Valutazione di impatto ambientale. Prima di tutto serviranno ulteriori indagini di verifica delle attuali arginature, in gran parte in terra, perché a monte del ponte Mascagni, per un tratto di circa 110 metri, non sono mai state fatte e nel restante tratto la profondità indagata è al massimo 6,6 metri, "insufficiente per una corretta progettazione anche in considerazione del fatto che vi sono diversi edifici prospicienti l’opera", si legge nell’atto varato dalla Conferenza dei servizi.
I due lotti riguardano ancora solo una parte della complessiva messa in sicurezza del Frigido: il progetto complessivo riguarda infatti 2 chilometri di corso d’acqua mentre i due lotti approvati si sviluppano per appena 170 metri: di più non si poteva fare con le risorse a disposizione. Cambia anche la scelta progettuale: si procederà a piccoli cantieri, dai 25 ai 30 metri di estensione, per l’installazione di palancole in acciaio o pvc (a seconda di che cosa emergerà dalle indagini sui terreni) che assolvono anche alla funzione di argine temporaneo. Sulle palancole sarà inserito un nuovo muro di contenimento integrato sotto il profilo architettonico e ambientale con il paesaggio circostante, come ha assicurato l’ingegnere Gennaro Costabile in Conferenza dei servizi rispondendo alle richieste dell’assessore Marco Guidi.
Definite inoltre le funzioni di alcuni elementi chiave che riguardano le arginature del Frigido in quel tratto (appena sotto il ponte di via Mascagni fino all’incrocio di via Lungofrigido di Levante con via Arno, su entrambe le sponde) , con particolare attenzione alle rampe di accesso alle aree golenali per i mezzi di manutenzione. Niente percorsi pedonali o ciclabili che consentano di accedere all’area golenale perché costerebbe troppo in opere e spazi. Nei tratti in cui saranno realizzati i nuovi argini si manterrà la caratteristica dell’alveo in terra mentre sulla facciata ‘esterna’ la terra sparirà consentendo di recuperare spazi da dedicare a viabilità o parcheggi. Spetterà al Comune decidere come sfruttare al meglio queste possibilità, chiedendone alla Regione l’utilizzo, Parcheggi, piste ciclabili oppure allargamento della viabilità: deciderà la giunta comunale.