
La Camera approva l’ordine del giorno dell’onorevole Barabotti (Lega). Il progetto di prolungamento del molo potrebbe non avvenire mai. Colacicco: "È un bel passo avanti, in linea con la proposta di Lunardi".
L’ampliamento del porto di Marina di Carrara, in primis l’ipotesi di prolungare il molo di sopraflutto per le crociere, potrebbe subire uno stop, o quanto meno un rallentamento. La Camera ha approvato infatti l’ordine del giorno con cui l’onorevole Andrea Barabotti (Lega), in collaborazione con l’onorevole Alessandro Amorese (Fratelli d’Italia), ha impegnato il governo a valutare un tavolo tecnico per approfondire gli impatti erosivi delle opere previste a mare. Notizia che è stata accolta con sommo gaudio dai “Paladini Apuoversiliesi“, associazione che da 26 anni si batte contro l’erosione della spiaggia sulla costa. "Se sul versante apuano in questi giorni sono sparite addirittura tre file di ombrelloni lasciando micro-spiagge per una manciata di ombrelloni – scrive la presidente Orietta Colacicco – non si può dire che le cose vadano bene a Cinquale, dove ci sono buche profonde che si alternano a secche, e a Forte dei Marmi, dove gli scalini esterni e interni rendono disagevole entrare e molto difficile uscire dal mare, specie per bimbi ed anziani. Viene da chiedersi che cosa sarebbe successo con l’ampliamento del Piano regolatore portuale del porto di Carrara, causa primaria dell’erosione fin dagli inizi della sua realizzazione negli anni ’20-’30". Colacicco ricorda, in proposito, di aver lavorato tanto negli ultimi tre anni, con il sostegno di residenti, villeggianti. associazioni, commercianti, albergatori e balneari, sensibilizzando amministratori comunali e politici, partecipando a convegni su convegni, e iniziando a dialogare con gli operatori del porto."Siamo di fronte a un nuovo grande passo avanti. L’onorevole Barabotti, cui va il merito di averci in più occasioni ascoltato – prosegue – ha portato la questione alla Camera. Significa che le opere a mare saranno oggetto di approfondimento con i migliori strumenti disponibili, valutando anche eventuali soluzioni progettuali alternative e misure di compensazione idonee. In parte si va verso la proposta di due anni fa del professor Pietro Lunardi, il quale disse che prima di parlare di ampliamenti sarbbe servito un serio modello idraulico in scala ridotta per studiare scientificamente gli interventi necessari per bloccare l’attuale erosione in corso con interventi che potrebbero comprendere parzialmente opere di ripascimento affiancate a soluzioni anche strutturali. Insomma, ci vogliono prove che i lavori ipotizzati non incrementino l’erosione".I “Paladini“ ribadiscono, infine, che per superare la contrapposizione tra economia del porto ed economia turistica bisogna valutare soluzioni progettuali alternative. "Quel che è certo – concludono – è che il nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara è in fase di revisione come ha detto anche in tv Bruno Pisano, nuovo commissario dell’Autorità portuale della Liguria Orientale, di cui il porto di Marina di Carrara fa parte. A cadere, in primis, sarebbe il temuto prolungamento del molo di sopra flutto per 450 metri, voluto per ospitare le navi da crociera, che avrebbe portato un incremento esponenziale di erosione. Anche perché sarebbe un’opera inutile: l’affare 115/21 del Consiglio superiore dei lavori pubblici, acquisito dai ’Paladini’, dice che nel porto di Carrara non possono entrare navi di lunghezza superiore a 285 metri e le navi da crociera per la maggior parte sono lunghe fra i 330 e i 360 metri".