
Cinquanta scatti in bianco e nero, un’istallazione multimediale. Così le fotografie di Tano D’Amico raccontano ‘La lotta delle donne’ nellala mostra fotografica inaugurata sabato pomeriggio al museo Carmi nel parco Padulaa Carrara. Un racconto per immagini che comincia negli anni Settanta del secolo scorso e finisce nei primi dieci del Duemila. Una testimonianza storica che resterà “viva” fino al 25 giugno.
C’era anche lui, il fotografo Tano D’Amico, al taglio del nastro, accanto la sindaca Serena Arrighi, l’assessore alla cultura Gea Dazzi, la direttrice del museo degli Archivi della Resistenza Carola Baruzzo, il direttore del Carmi Marco Ciampolini, la curatrice della mostra fotografica Simona Mussini e una folta delegazione di estimatori di D’Amico, tra i più apprezzati fotografi italiani e personalità imprescindibile dall’immaginario politico e sociale degli anni Settanta.
La personale fotografica è stata organizzata dal Comune e curata dall’associazione Archivi della Resistenza di Fosdinovo, che già aveva organizzato a Castelnuovo Magra nel 2019 un allestimento analogo unendo agli scatti di D’Amico quelli di Letizia Battaglia e Uliano Lucas nella mostra ‘La strada, la lotta e l’amore’.
"Ogni volta non riesco a non commuovermi perché vedere le mostre porta a galla tanti ricordi che non appaiono sulla stampa fotografica. Adesso mi viene in mente quello delle donne di Genova arrivate da tutto il mondo – ha detto il fotografo all’inaugurazione alludendo al G8 – credenti, non credenti, di razze e posizioni diverse ma unite per dire che siamo fatti per stare insieme. Le donne sono le prime a scendere in piazza per le battaglie e le ultime a tornare a casa. Mi mandarono una lettera con dentro un pernottamento in un hotel da una stella sul porto. L’invito mi commosse e andai. E mi viene in mente il prete a cui spezzarono le mani nell’ultimo anno di dittatura di Franco perché aveva unito l’anima cristiana a quella anarchica".
Il direttore Ciampolini ha parlato dell’importanza della documentazione storica fotografica "che sta scomparendo anche nelle scuole", mentre l’assessore Dazzi ha sottolineato il valore di una proposta non convenzionale che "riporti la gente a rivivere la cultura del Carmi nei linguaggi e simboli che emergono dagli scatti di D’Amico".
La sindaca Serena Arrighi ha voluto ricordare l’importanza di una mostra dedicata alle battaglie delle donne in prossimità di una data importante come quella dell’8 marzo, ricordando che le lotte per i diritti sono senza tempo. Una mostra che "celebra la natura ribelle di Carrara e delle donne del 7 luglio", ha detto la curatrice Simona Mussini, mentre la presidente Baruzzo ha espresso soddisfazione per aver appoggiato un’iniziativa in un Comune che sostiene gli “Archivi della Resistenza”.
Alessandra Poggi