Fivizzano, notte di paura, a fuoco l’auto del presidente del Parco delle Apuane

Rogo nella notte: gli abitanti della zona svegliati da un forte boato

Il rogo e, nel riquadro, il presidente del Parco

Il rogo e, nel riquadro, il presidente del Parco

Fivizzano, 19 febbraio 2021 - Rogo nella notte a Fivizzano: bruciate tre auto fra cui quella di Alberto Putamorsi, presidente del Parco delle Alpi Apuane, e di suo figlio. Sono in corso le indagini dei carabinieri di Aulla per stabilire le cause dell’incendio.

Putamorsi ha sporto denuncia contro ignoti. I vigili del fuoco non hanno ancora stabilito se sia stato doloso o meno. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il rogo sia partito proprio dalla vettura del presidente del Parco, ex sindaco di Fivizzano.

Dall’ente fanno sapere che, al momento, "non è arrivata nessuna rivendicazione del gesto" e aggiungono che "l’auto aziendale, con cui il presidente Putamorsi si reca ogni giorno al Parco delle Apuane, pur essendo parcheggiata poco distante, non è stata toccata dalle fiamme".

Secondo le primissime risultanze dei Vigili del fuoco di Carrara non ci sarebbero tracce di materiale comburente. La forte esplosione, avvertita da tutti, sarebbe stata causata dallo scoppio del pneumatico di una delle auto bruciate. Ma le prime persone accorse sul posto avrebbero notato una scia di carburante, forse benzina, che arrivava fino alle macchine distrutte partendo da un arco a volta attraverso il quale si accede a una scalinata che porta fuori delle Mura Medicee e quindi fuori dal centro.

Una scia che farebbe supporre che qualcuno abbia innescato l’incendio nascosto proprio da quella antica apertura fra gli edifici. Motivi per pensare a un atto intimidatorio non mancano, sia per l’attività di Putamorsi, come presidente del Parco Apuane, che per l’attività di alcuni suoi familiari.

In ogni caso è stata una nottata molto movimentata a Fivizzano. Quando erano appena passate le 22, in piazza Labindo, in pieno centro storico, nel parcheggio compreso fra la scalinata di via Cavallotti e piazza Medicea, è divampato l’incendio che ha coinvolto tre auto. Oltre a quelle di Putamorsi e di suo figlio, una Bmw e una nuova Panda, le fiamme hanno intaccato anche l’auto (una vecchia Panda) di una vicina di casa, Luisa Lorenzini, che è stata però solo parzialmente danneggiata.

"La mia attenzione è stata attirata da alcuni rumori particolari, sembravano degli “schiocchi” dei forti scoppiettii – racconta Maria Laurenzano, una pensionata che abita proprio sopra il luogo dove è avvenuto l’incendio, una delle primissime persone a dare l’allarme –. In quel momento ho udito un forte boato e sono corsa sul balcone... una scena incredibile. Nel parcheggio alcune macchine bruciavano come fiammiferi e c’era una lingua di fuoco altissima che superava i tetti delle case. Ho avvertito una immediata sensazione di pericolo per tutti noi che abitiamo nella zona e ho subito chiamato i vicini di casa che si mettessero al sicuro mentre componevo il numero d’emergenza dei carabinieri. Ma la linea era già occupata da qualcuno che mi aveva preceduto nel dare l’allarme. Devo dire che è stata una fortuna con il tempo piovigginoso e tutto era bagnato, ci fosse stato il vento di tramontana, freddo ed asciutto, che ha imperversato in zona una settimana fa, il fuoco si sarebbe propagato anche alle abitazioni. Mi dispiace moltissimo per i proprietari delle auto".

«Ero a casa quando sono stato raggiunto dalla telefonata di un cittadino tutto spaventato – afferma Gianluigi Giannetti, sindaco di Fivizzano –. Mi sono precipitato sul posto dove erano già presenti i carabinieri, impegnati a mettere al sicuro gli abitanti della zona, a fare allontanare, e spostando essi stessi, le numerose auto lì parcheggiate oltre ad allestire un cordone di sicurezza, aiutati dai volontari della Protezione civile. Devo dire che il loro intervento è stato veramente encomiabile. Come sindaco di Fivizzano mi auguro fortemente che quanto accaduto dipenda esclusivamente da un eventuale incidente tecnico e non esista una matrice dolosa".

Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha subito espresso "vicinanza e solidarietà" personale e di tutta l’assemblea a Putamorsi. "Sono fiducioso che le autorità preposte faranno piena luce sull’episodio – sottolinea Mazzeo – e sulla eventuale natura dolosa di quest’atto"