
di Roberto Oligeri
Domenica scorsa è stata la giornata dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. E in Lunigiana erano a disposizione del pubblico ben 22 siti, 6 dei quali nel Comune di Fivizzano. Oltre al Giardino di Palazzo Fantoni, al Convento degli Agostiniani, al Castello dell’Aquila, l’Oratorio di San Carlo e al Convento del Carmine, la curiosità ci ha spinto a conoscere la “ Chiesa della Misericordia”, nel centro storico del capoluogo. Vi sono conservate opere pittoriche di pregio fra cui un dipinto su tavola del XV° Secolo raffigurante la visita di Maria a Santa Elisabetta,un olio su tela con la Madonna di Reggio, Patrona di Fivizzano, di Giuseppe Domenichetti, una “Cena Domini” del pittore fivizzanese Luigi Battistini e altre. Questa Chiesa è unita, quasi un tutt’uno, alla sede della “Confraternita della Misericordia”, istituzione secolare già attiva in passato durante pestilenze, terremoti e catastrofi di ogni genere e presente ai giorni nostri. Interessante notare, all’interno di questo edificio sacro, la “divisa” dei confratelli della Misericordia, adottata nel lontano 1855, ed utilizzata ancora adesso: una cappa nera con lo stemma che raffigura la “Madre di Tutti”,la buffa, il cordone, il rosario e il cappello. Si tratta di un vestimento che per certi aspetti trasmette anche inquietudine ma che da sempre è stato e viene indossato da persone che hanno a cuore l’assistenza verso il prossimo in ogni forma possibile. Durante la visita alla Chiesa della Misericordia erano presenti Fabrizio Petri responsabile per Lunigiana e Lucchesia della ADSI, Ragna Engelsberg delegata locale, Francesca Nobili assessore alla Cultura, il professor Eugenio Bononi e Francesco Jacomelli, confratello della Misericordia.