
(Foto: UmbertoPantalone/iStock)
Carrara, 26 gennaio 2022 - C’erano una mucca, un vitellino, cinque capre e tutta una serie di galline. Insomma, una vera e propria vecchia fattoria, peccato però che non fosse in aperta campagna, bensì tra case e condomini e così è scattata una multa salata per l’improvvisato allevatore. I fatti risalgono a quasi tre anni fa quando la polizia municipale è stata chiamata per un sopralluogo in un terreno che si trova al centro di un’area prettamente residenziale.
Qui il proprietario aveva deciso di trasformare il suo giardino in una vera e propria aia campestre pensando così evidentemente di poter coniugare in un colpo solo le comodità della città alla genuinità della campagna. Al posto del solito cagnolino o, magari, di un gatto, un criceto o persino un pappagallo o un pesce rosso il padrone di casa aveva allestito un vero e proprio allevamento in modo da avere sempre prodotto freschi da consumare sulla propria tavola. Inutile dire, tuttavia, che la presenza di mucche, capre e galline non è qualcosa che possa passare inosservato, soprattutto se siamo tra palazzi e strade asfaltate.
Ecco allora che qualcuno, probabilmente infastidito dai rumori e dagli odori di questa strana fattoria, a un certo punto ha rotto gli indugi e si è rivolto alle forze dell’ordine. I vigili urbani hanno così effettuato un sopralluogo all’interno del terreno e vi hanno trovato una mucca con vitellino, cinque capre e alcune galline e subito hanno notificato al loro proprietario la violazione di un’ordinanza sindacale risalente al 1991 che vieta l’allevamento di animali da cortile o da reddito nelle zone urbane o residenziali e ne ordina l’allontanamento immediato.
Una disposizione alla quale tuttavia l’aspirante fattore non ha voluto ubbidire tant’è che un mese dopo il primo controllo gli animali erano sempre al loro posto. Ne è nata così una battaglia a suon di carte bollate tra allevatore e Comune che si è conclusa solo la settimana scorsa quando lo zio Tobia di turno si è presentato davanti al dirigente del settore Ambiente Giuseppe Bruschi per spiegare le proprie ragioni, ma senza grande successo. Pochi giorni fa, dunque, al proprietario degli animali è arrivata un’ingiunzione di pagamento per una multa da poco più di 220 euro.
c.lau