I cittadini bocciano il metodo partecipativo per trovare una nuova destinazione all’area dell’ex hotel Mediterraneo. E la tanto sbandierata partecipazione, costata oltre 24mila euro, ad oggi non ha prodotto risultati. Al punto che gli ambientalisti si dicono delusi, Paola Antoniotti di Legambiente parla di una "fregatura", e Riccardo Canesi di Italia Nostra ha preferito direttamente disertare. In sostanza l’incontro di giovedì al Club nautico per molti è stata "una perdita di tempo", più che un’opportunità di partecipare alla discussione su cosa si dovrà fare dei 4mila metri quadrati dell’ex Mediterraneo.
"Il recupero e la restituzione dell’area sono un’occasione e una sfida per la città intera – ha detto la sindaca Serena Arrighi –. Uno spazio tanto grande, nel cuore del nostro litorale dovrà essere un luogo capace di intercettare e sviluppare richieste e bisogni della cittadinanza".
Non così per Paola Antoniotti. "Il processo partecipativo è una fregatura, giovedì ci aspettavamo una conclusione e invece abbiamo dovuto ascoltare quaranta minuti di discussione sui beni comuni – dice l’ambientalista –. Non si è voluto dare un peso alle posizioni emerse durante l’incontro di luglio, che vedevano la maggioranza optare per non costruire. Giovedì si è parlato solo di colorare le recinzioni, di come fare il verde e di organizzare degli eventi in questa parte di Marina".
"Le professioniste che stanno conducendo questo percorso – prosegue la sindaca –, hanno portato avanti un lavoro di raccolta delle idee emerse evidenziando i punti maggiormente condivisi, quanto le differenze e proposte più divisive. Principi come quello di avere uno spazio che sia pubblico e al servizio del pubblico, accessibile a tutti e che abbia delle zone verdi, ma anche che conservi il parcheggio interrato sono linee guida unanimi. Il Comune ha oggi a disposizione risorse ad hoc per il recupero dell’ex Mediterraneo e solo per questo possono essere utilizzate. Altri luoghi come l’ex mercato coperto, la colonia Vercelli o la biblioteca hanno bisogno di essere recuperati, e su ognuno di questi edifici la nostra amministrazione sta già lavorando, ma dovranno seguire altre strade. L’amministrazione farà tesoro di quanto emergerà dal percorso partecipativo nel momento in cui sarà chiamata a prendere una decisione definitiva, che dovrà essere rispettosa delle volontà dei cittadini e che dovrà essere conforme con tutte le previsioni urbanistiche per quest’area di Marina".
"Ci ritroviamo nella seconda parte del nostro percorso partecipativo nella quale cercheremo di individuare azioni concrete sull’area ex Mediterraneo nel breve e nel medio periodo – aggiunge l’assessore alla Cittadinanza attiva Lara Benfatto –. Parole chiave saranno cura e bene comune, due termini che sono correlati ai concetti di comunità, unione e condivisione degli spazi comuni. La filosofia del percorso partecipativo sta nell’incontro e nello scontro di opinioni differenti, chi ne vuole fare parte deve essere pronto ad accogliere pensieri diversi dai propri recependone le cose positive".