PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Esperimento a Marina di Massa: "La barriera sommersa funziona. Gli scogli tutelano la spiaggia"

Il sistema varato dalla Provincia nel 2010 sta producendo frutti: ogni anno dai 3 ai 5 metri in più. L’ingegnere che era a capo del progetto: "E’ lunga 220 metri ed è a 60 dalla battigia".

La soluzione all’erosione della costa apuo-versiliese c’è. A dimostrarlo è un progetto della Provincia di Massa Carrara, messo in atto nel 2010 in un breve tratto di litorale di Marina di Massa, che ad oggi sembra dare buoni risultati. Su questo piccolo pezzo di costa le mareggiate non fanno più paura. Un’opera che si estende su appena 220 metri di fronte mare, costata oltre 4 milioni di euro che potrebbe rivoluzionare l’assetto di un litorale che da decenni sta combattendo con un’erosione senza scampo.

Si chiamano barriere soffolte, sono strutture, in questo caso scogli, posate e accostate sul fondale marino, lungo una linea continua parallela al litorale, che hanno lo scopo di dissipare l’energia del moto ondoso, favorire lo scorrimento della sabbia verso riva e contrastarne il ritorno dovuto alla risacca, in modo da limitare l’erosione delle coste. A capo del progetto c’era l’allora ingegnere della provincia Giuliano Arrighi. Il tecnico era stato incaricato anche della direzione dei lavori. "Un progetto che ha dato grandi risultati e non capisco perché non venga replicato" sottolinea l’ingegnere. Nel 2009 "ci eravamo chiesti se fosse possibile evitare che la sabbia lungo la costa venisse portata via dall’erosione - prosegue Arrighi -. In uno studio condotto a Bari abbiamo riprodotto in scala, all’interno di una vasca, una parte di litorale massese che da anni ha il problema dell’erosione. Su questo modello erano poi venute fuori diverse soluzioni, ma quella più accreditata era quella delle barriere soffolte".

La barriera che dista 60 metri dalla costa ha una lunghezza di circa 220 metri paralleli alla battigia. Rimane sommersa per 60 centimetri sotto il livello del mare e verso il largo c’è una stesa di scogli che arriva a 30 metri di distanza. "Un progetto - spiega il tecnico - che ha lo scopo di rompere le onde quando arriva la mareggiata. Spaccando il frangente rallenta il moto ondoso e la sabbia non torna più indietro, ma rimane sulla spiaggia. Si viene a creare una sorta di grande vasca". Un aumento di lunghezza della spiaggia "che ogni anno varia dai 3 ai 5 metri - sottolinea la presidente del Consorzio balneari di Massa, Itala Tenerani, titolare dello stabilimento Nuovo Lido - quindi l’obiettivo è stato raggiunto. A noi la vita è cambiata dal 2010 con un’opera che funziona. Da quando è stata installata ha creato un insabbiamento di questa parte di costa. Dal 2011 misuro la lunghezza della spiaggia con una cordella metrica e mi rendo conto di quanta sabbia in più si deposita anno dopo anno".

La sabbia in questo modo viene intercettata e fermata nella vasca "lasciando un ricircolo di acqua evitando che possa stagnare - evidenzia la Tenerani -. Questo ha portato a una grande affluenza di bagnanti perché nella costa, a causa dell’erosione, mancano ormai diversi posti ombra. Ci sono tratti dove due file di ombrelloni sono già tante. Ma nonostante il successo del progetto, sulla costa si tende a preferire ancora la riprofilatura stagionale, che non è un ripascimento, ma l’aggiunta di massimo 20 metri cubi di sabbia per ogni metro lineare, solo sulla battigia. Poi a giugno con la prima grande mareggiata la sabbia scompare, prima che la stagione decolli".

Fabrizio Pieroni è un bagnino, dipendente dello stabilimento Miami. La sua controprova all’aumento di metri di spiaggia è la doccia in riva al mare. "Srotolo ogni anno il tubo per portare l’acqua alla doccia - afferma - e vedo che ogni inizio stagione devo fare delle giunte di circa 2 metri, questo perché la spiaggia si è allungata. Dalle cabine fino alla battigia nel 2010 si parlava di 50 metri ora siamo sopra gli 80. Prima mettevo 5 file di ombrelloni, ora 8 file più 2 di tende".