Mandato in pensione per sbaglio: l'odissea di un operaio

L'errore dell'Inps

Inps

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Massa, 29 marzo 2019 - Aveva finalmente tagliato il traguardo: dopo una vita passata a lavorare prima all’estero poi in Italia, era riuscito a mettere insieme gli anni necessari per arrivare alla pensione. «Vai, è fatta» ha pensato quando dall’Inps gli è arrivata la conferma che, sì, poteva smettere la tuta di operaio per dedicarsi a famiglia e hobby.

Così ha dato le dimissioni dall’azienda edile dove ha lavorato negli ultimi anni al rientro in città dopo tanti anni in Belgio. Ma pochi giorni dopo è arrivata l’incredibile beffa fra le righe di una lettera inviata dall’ufficio Inps di Massa: «Ci scusi tanto, ma abbiamo sbagliato i conti e in pensione lei non può ancora andarci», il tono della missiva. In poche parole, non aveva ancora maturato gli anni necessari.

Superato lo choc il 65enne massese ha cercato di capire come venire a capo del problema. E alla fine ha avuto anche fortuna rispetto a tanti altri ‘esodati’ rimasti senza lavoro nè pensione per anni: lui invece è riuscito a farsi riassumere dalla stessa ditta dalla quale si era dimesso, per mettere insieme così quelle 95 settimane di contributi che ancora mancavano alla pensione. Ma prima di riuscire a tornare a lavorare in pianta stabile è comunque rimasto senza stipendio (già, si era dimesso...) nè pensione per sei lunghi mesi.

Vicenda finita davanti al giudice del lavoro Augusto Lama proprio in seguito alla denuncia presentata dal 65enne massese, intenzionato a farsi risarcire per quei 6 mesi a becco asciutto, oltre a 10mila euro per i danni subiti a causa dell’errore dell’Inps. Per vederci chiaro il giudice ha ascoltato vari testimoni a cominciare dal direttore del patronato cui si era rivolto l’aspirante pensionato per seguire la pratica, poi la dipendente dell’ufficio Inps di Massa che ha materialmente commesso l’errore, come lei stessa ha ammesso.

Ha sbagliato a fare i conti fra i contribuiti previdenziali maturati in Belgio e quelli al ritorno in Italia: mancavano alla fine 95 settimane, poi completati dallo stesso operaio una volta tornato al lavoro. L’Inps di Massa Carrara (nella persona del suo rappresentante legale) è stata condannata a risarcire il 65enne per i 6 mesi rimasto senza alcun introiti (10.352 euro) oltre alla regolarizzazione contribitiva per lo stesso periodo (831 euro) e le spese legali (2800 euro). Respinta invece la richiesta di un risarcimento per i danni in quanto non chiaramente dimostrati

Claudio Masseglia