Erosione, il caso Marina di Massa: "I lavori di ampliamento del porto di Carrara cancellano la spiaggia"

I comitati puntano il dito sul piano regolatore che prevede anche il prolungamento della diga sopraflutto per due navi da crociera. "E il ripascimento così è inutile perché la sabbia si disperde subito"

Marina di Massa: l’erosione ha divorato gran parte della spiaggia (Foto Nizza)

Marina di Massa: l’erosione ha divorato gran parte della spiaggia (Foto Nizza)

Massa, 5 aprile 2024 – Il conto alla rovescia è iniziato, la stagione balneare è alle porte, ma i problemi a Marina di Massa sono gli stessi da tanti anni a questa parte. O meglio, il problema. Parliamo di una spiaggia che una volta aveva poco da invidiare alla vicina e più rinomata Versilia e che ora è soltanto un bel ricordo. Dagli anni ‘70 a oggi, infatti, si sono persi oltre 100 metri di arenile. In certe zone di Marina non c’è praticamente più nulla, mentre la spiaggia dei vip e degli artisti, quella di Ronchi e Poveromo, è ridotta a poche decine di metri. Le cause sono note anche ai sassi. Non è stata madre natura, non sono stati i cambiamenti climatici a provocare tutto questo, bensì la mano dell’uomo. Come? Con la creazione e l’ampliamento del porto di Carrara, che ha favorito e accelerato il fenomeno dell’erosione, e con la diminuzione della sabbia proveniente dal fiume Magra, prelevata per altri scopi, che riforniva naturalmente la costa apuana.

A tutto questo le istituzioni hanno fatto fronte – e lo fanno tuttora – con vari interventi. Sono stati creati scogli e ’pennelli’ e sono stati effettuati sporadici ripascimenti. Tutto sempre a suon di milioni di euro di spesa. Interventi che non hanno risolto il problema. I ripascimenti svaniscono alle prime mareggiate mentre gli scogli hanno spostato l’erosione verso sud ed evitato, almeno in un primo momento, che il mare arrivasse alle case. Ma adesso, a causa anche dei cambiamenti climatici, stavolta sì, le scogliere non riescono più a fare da argine e il mare in alcuni punti arriva in strada.

Una nuova estate si avvicina ma nulla è cambiato. L’unico intervento in programma è quello di una ‘riprofilatura’ della costa massese, non un ripascimento. Il finanziamento, della Regione, è di 700mila euro per Marina di Massa, sufficiente solo per piccoli tratti del litorale, quelli che il Comune di Massa ha individuato come i più critici. La sabbia arriverà dal porto di Viareggio e alle prime mareggiate sarà di nuovo inghiottita dalle onde. In ponte ci sono altri progetti, un ulteriore stanziamento della Regione per i ripascimenti e un protocollo d’intesa, siglato dagli enti locali, dalla Camera di commercio e dalla stessa Autorità portuale, per altre opere sempre di ripascimento. Ma stiamo parlando di qualcosa che è solo sulla carta e ancora tutta da stabilire. Insomma, a Marina di Massa regnano sconforto e rabbia da parte di ambientalisti, balneari, operatori turistici e degli stessi villeggianti. Una rabbia e uno sconforto ingigantiti dal nuovo Piano regolatore del porto di Carrara, al vaglio dei ministeri competenti, che prevede modifiche e un ulteriore ampliamento dello scalo. Tra i più battaglieri contro questa ipotesi c’è l’associazione Paladini Apuoversiliesi.

"Con il nuovo Piano regolatore del porto, che prevede tra le altre cose il prolungamento della diga sopraflutto per due navi da crociera – afferma la presidente Orietta Colacicco – c’è possibilità di ulteriore erosione della spiaggia fino a 3,5 km dallo scalo. Come dire far sparire tutta la spiaggia della Partaccia, se non oltre. E in merito al protocollo d’intesa, è inaccettabile anche che passi l’idea che il ripascimento previsto sia compensazione a un incremento di erosione. Ogni sforzo, ogni investimento verrebbe vanificato".

Anche Italia Nostra non ci va leggera: "Non ci vuole molto, e non servono studi tecnico scientifici, soprattutto se di parte, per capire che il porto di Carrara non può essere ampliato se prima non si avvia veramente a soluzione il problema dell’erosione – sottolinea il presidente della sezione di Massa e Montignoso, Bruno Giampaoli –. E per quanto riguarda i ripascimenti, basta affidarsi all’esperienza e alla storia per capire che la sabbia presa altrove, senza opere strutturali, è destinata a finire ben presto al largo. Qui hanno inciso la diminuzione della sabbia proveniente dal Magra e l’effetto del porto di Carrara. Quindi, oltre a fermare il porto, bisogna intervenire per ripristinare l’apporto sedimentario del Magra".

Sulla stessa lunghezza d’onda anche i balneari. "Apprezziamo – afferma la presidente del Consorzio Balneari Massa, Itala Tenerani – che il tema dell’erosione sia dibattuto, ma crediamo che non sia necessario che l’argomento diventi lo spunto per innescare polemiche fra i vari schieramenti politici. Occorre lavorare in sinergia per cercare seriamente una soluzione duratura. L’erosione sta divorando la nostra costa, negli ultimi anni, in mancanza di lavori strutturali e di mareggiate sempre più forti, sta letteralmente investendo non solo l’arenile ma anche il lungomare. Non è a rischio solo la prossima stagione balneare, siamo all’emergenza. Ma le risposte delle istituzioni sono insufficienti e talvolta incomprensibili, come quella di adesso, con la sabbia prelevata da Viareggio, parcheggiata via mare con la draga a Lido e poi trasportata a Massa con i camion. Un’assurda dispersione di risorse e anche di tempo".