CLAUDIO LAUDANNA
Cronaca

L'olimpionico Emmanuel Ihemeje a Carrara. Un saluto a nonna Paola

L’olimpionico, ancora emozionato, ha riabbracciato la sua famiglia Micheloni. Prima di ripartire per gli Stati Uniti ha preso la residenza carrarese

Paola Micheloni con il nipote, l’olimpionico Emmanuel Ihemeje

Carrara, 24 agosto 2021 -  Un po’ turista, un po’ tifoso, ma prima di tutto atleta di livello internazionale. Emmanuel Ihemeje è da poco tornato da Tokyo e sta ora passando qualche giorno di vacanza a Carrara in compagnia della nonna Paola Micheloni prima di ripartire per gli Stati Uniti dove inizierà a prepararsi per la prossima stagione. L’olimpionico carrarese solo poche settimane fa saltava nella finale del salto triplo a cinque cerchi e ha ancora addosso le emozioni di questa sua prima esperienza sul grande palcoscenico dell’atletica mondiale.  

«E’ stato qualcosa di fantastico – racconta Emmanuel -, io sono arrivato a Tokyo direttamente dagli Usa dove a Eugene, in Oregon, ho ultimato la preparazione con il mio allenatore. Fin da subito l’esperienza in Giappone è stata incredibile, non mi sembrava vero di trovarmi là dove avevo sognato di arrivare fin da bambino, quando con mio fratello guardavo le gare alla tv. Al villaggio olimpico ho avuto modo di incrociare atleti famosi, giocatori della Nba e vivere in un ambiente che ancora oggi mi fa venire la pelle d’oca".  

La gara per Emmanuel è stata poi un susseguirsi di emozioni e, alla fine, è riuscito a qualificarsi per la finale a dodici. "Sono stato contentissimo perché quello era il mio obiettivo e sono riuscito a raggiungerlo. Quando si è trattato poi di saltare nell’atto conclusivo mi sarebbe piaciuto entrare tra gli otto migliori, ma lì è subentrata anche un po’ di emozione e va bene così. Con il mio allenatore ne abbiamo parlato e abbiamo detto che è stata importante tutta questa esperienza perché mi ha dato modo di vedere da vicino i migliori atleti del mondo".  

Messi in archivio i propri impegni agonistici per Emmanuel c’è stata poi l’occasione di vivere in prima persona i successi della spedizione azzurra, la migliore di sempre nella storia delle Olimpiadi. "Il gruppo della nazionale italiana era il migliore di tutti, eravamo davvero una grande famiglia. Durante le gare degli altri eravamo tutti in tribuna a fare sentire il nostro tifo ed è stato qualcosa di fantastico. Era lì quando abbiamo vinto la staffetta 4x100 ed è stata una festa incredibile". Ora cosa ti riserva il futuro? "Intanto ho appena preso la residenza a Carrara, ma qui resterò fino a lunedì, poi partirò per gli Stati Uniti. Andrò prima a trovare la mia famiglia a Los Angeles e poi mi sposterò ad Eugene per cominciare la preparazione alla prossima stagione. Sarà il mio secondo anno come atleta in quella università e mi concentrerò sul preparare i Mondiali che si svolgeranno proprio in Oregon la prossima estate e per questo avranno un significato particolare. Se devo guardare oltre non so cosa farò, di certo tra gli obiettivi c’è anche Parigi 2024".