Emergono dal mare antiche lastre di bianco

Il ritrovamento della nave vicino alle coste del Sussex, Regno Unito, carica di materiale delle Apuane

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C’è una storia che è rimasta sepolta nel ventre profondo del mare per circa 350 anni, a 32 metri di profondità al largo della costa del Sussex nel Regno Unito. Un tesoro ritrovato quasi per caso, uno scrigno che proprio in questi giorni ha svelato i suoi più preziosi segreti riportando alla luce una nave perduta e che racconta una storia di grandezza e ricchezza che un po’ ci riguarda. Gli archeologi marittimi olandesi e britannici, specialisti di Historic England, Cultural Heritage Agency of the Netherlands e di Nautical Archaeology Society, dopo un lavoro durato alcuni anni nei giorni scorsi hanno svelato un mistero che attendeva risposte da oltre 3 anni: la nave ritrovata nel 2019 al largo della costa del Sussex da alcuni subacquei dilettanti era una delle più importanti della flotta olandese del diciassettesimo secolo. Le prove recuperate dal fondo del mare hanno dato un nome al veliero: era la Klein Hollandia, nave da guerra olandese costruita nel 1656, fra le protagoniste della seconda guerra anglo-onlandese e che sarebbe naufragata circa 17 anni dopo agli albori della terza guerra, affondata nel canale dopo un attacco degli inglesi. Fra i preziosi rinvenuti sul fondo del mare, trasportati dalla nave, ci sono porcellane italiane, un cannone di bronzo e altro ancora. Ma soprattutto sono state individuate delle piastrelle di marmo provenienti dalle cave delle Alpi Apuani, con tutta probabilità dalla zona di Carrara, destinate alle lussuose abitazioni olandesi dell’epoca. Un’identificazione certa, fatta dagli specialisti attraverso un esame al microscopio che ha riconosciuto la composizione minerale, inoltre l’analisi isotopica lo ha determinato senza alcuna ombra di dubbio: è marmo delle Alpi Apuane, delle cave vicino a Carrara, ‘dimora di uno dei migliori marmi del mondo’, come riportano sui siti internazionali. Ci sono le immagini su YouTube della misurazione delle lastre di marmo lavorate da parte dei subacquei. Un tesoro che racconta quindi un pezzo di storia dell’Europa e della nostra terra: "Una storia di 350 anni che rinforza quella plurimillenaria della zona, eccellenza nella lavorazione della pietra naturale e centro mondiale nelle competenze per la lavorazione della stessa – sottolinea il presidente di Confindustria Massa Carrara, Matteo Venturi -. Il ritrovamento testimonia la forza del territorio e di una pietra che nell’export andava a occupare spazi nel mercato del lusso, che invece era più accessibile tanto da ritrovarlo qua anche nei palazzi certo non riconducibili all’alto pregio".

Pietre che sono un pezzo di storia apuana, ‘risorte’ dal mare e di cui magari una parte potrebbe essere richiesta agli stati che hanno fatto il ritrovamento per essere messa in mostra sul territorio, magari all’interno del Museo del Marmo, simbolo di una tradizione che ha fatto parte della grande storia d’Europa.