PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Emergenza sangue. Donatori in picchiata. Sale operatorie in tilt

Mancano le sacche di plasma per poter effettuare interventi in sicurezza. L’Avis lancia l’Sos: "Il calo è dovuto ai picchi influenzali e al covid".

Manca il sangue a causa dell’influenza e del covid: così saltano gli interventi operatori. "Siamo in emergenza, ci servono subito i gruppi sanguigni: A+, 0+ e 0-". Lancia un grido di allarme il direttivo Avis di Carrara facendo un appello ai donatori e ai cittadini. "Nonostante l’impegno delle associazioni si fa fatica a soddisfare il fabbisogno della nostra area - prosegue il direttivo - con fragilità riscontrate anche sulla carenza di A- e B-".

Un serio problema che ha visto "il rinvio degli interventi, la cura delle malattie oncologiche ed ematologiche, i servizi di primo soccorso ed emergenza e infine il trapianto di organi". Vengono così sollecitate le associazioni a richiamare a sé chi è donatore e a trovarne anche di nuovi. "Riceviamo mail di persone a cui è stata spostata l’operazione sia all’Opa che all’ospedale di Massa perché non c’è sangue - dice il presidente dell’Avis di Carrara, Nicola Baruffi -. Anche in ortopedia ci hanno segnalato una grave carenza. All’inizio dell’anno sembrava non ci fossero problemi di questo tipo poi nell’ultima settimana c’è stato un crollo delle scorte. In provincia, nei primi 15 giorni del mese, l’Avis ha raccolto 310 sacche tra sangue e plasma ma ne servono molte di più. Gli utenti continuano a segnalarci i loro disagi visti gli interventi rimandati. Anche la dottoressa Paola Pianadei, direttrice di medicina trasfusionale dell’Asl, ci sta contattando dicendo che la situazione è critica e che servono donatori".

L’allarme arriva appunto anche dal centro di immunoematologia e medicina trasfusionale di Massa diretto dalla dottoressa Pianadei visto "il momento particolare dove la diminuzione delle donazioni è dovuta all’aumento delle malattie di stagione, influenza e il picco di covid che ci portano ad avere meno donatori rispetto a quelli convocati. Noi al momento non siamo autosufficienti né sul fronte del plasma né su quello del sangue intero. Dal primo dell’anno ad oggi abbiamo raccolto 324 sacche di cui: 214 di sangue, 93 di plasma e 17 di eritroplasmaferesi, una nuova tecnica che ci permette di ottenere contemporaneamente sia i globuli rossi che il plasma andando così a sopperire chi deve ricevere meno unità di sangue come i pazienti che hanno subito un trapianto.

Ma l’emergenza si concentra in particolare su un gruppo raro come lo 0- dove basta l’intervento di un aneurisma per togliere gran parte delle scorte. Nel caso dello 0- per essere tranquilli dovremmo avere almeno 25 sacche; invece ne abbiamo 7. Stesso discorso anche per lo 0+ dove ci servirebbero almeno 70 sacche mentre ne abbiamo appena 40".

Una situazione critica dove "non riusciamo a supportare una cardiochirurgia di secondo livello – prosegue la dottoressa Pianadei –, ossia quella che comprende anche i casi inviati in provincia da tutta la regione, sia quella adulta che pediatrica. Cerchiamo quindi di incrementare le donazioni perché basta un trapianto a portarci via tutte le sacche di sangue in scorta. Queste sono conservate all’officina trasfusionale di Pisa dove viene inviata ogni unità prelevata. Poi a seconda della richiesta dei vari centri vengono redistribuite. In questi giorni la situazione è tragica. Continuiamo a chiedere sangue all’officina di Pisa perché abbiamo diversi interventi che però molte volte devono attendere che arrivi la scorta di sangue prevista sufficiente a farci affronta re un intervento operatorio in sicurezza".