
di Monica Leoncini
Il parco fluviale lungo il torrente Bagnone è quasi pronto. Presto potrà ospitare grandi e piccini, ma anche appassionati della natura e del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano. L’intervento, sulla sponda sinistra del torrente, è stato totalmente finanziato con fondi Europei del Psr, tra pochi giorni saranno sistemati tavoli da pic-nic con panchine, bacheche illustrative e per finire la semina del giardino. Un luogo per tutti i cittadini, accessibile anche alle persone con disabilità, perché privo di barriere architettoniche.
Sarà una sorta di presentazione del Parco nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, con cartellonistica legata a flora e fauna caratteristiche del nostro territorio. Il suggestivo piccolo paese da tempo investe nella valorizzazione del territorio, cercando di puntare sul turismo lento e sull’abbellimento dell’intero comune, senza trascurare i percorsi in mezzo al verde. E’ stata da poco completata la via Romana, un’antica via di poco più di un chilometro, da sempre molto frequentata, che però aveva bisogno di essere rimessa a nuovo. Si tratta in particolare della via per raggiungere il castello di Bagnone e Ponte Vecchio, due bellezze del piccolo comune, che sono particolarmente apprezzate da turisti e non solo.
All’ingresso sono stati realizzati nuovi servizi igienici, poi bacheche informative e infine tutto il tracciato è stato riqualificato. Al termine degli interventi il tracciato potrà essere percorso anche in bicicletta, il tratto infatti rientra all’interno del più ampio progetto comprensoriale della Ciclabile dei castelli, portato avanti da diversi comuni lunigianesi. Altra viabilità che è stata accuratamente recuperata è quella che porta a Mochignano di sotto, passando lungo il torrente Mangiola.
Obiettivo puntare su interventi di carattere ambientale, paesaggistico e turistico. La vocazione della Lunigiana del resto è legata al turismo lento, agli sport da svolgere all’aria aperta, strizzando l’occhio all’enogastronomia. L’amministrazione ha inoltre ricevuto un contributo per il recupero del bivacco dei Tornini, della strada per raggiungerlo, che era interessata da un movimento franoso ed è stato recuperato anche il rifugio dei Fagianelli, sono entrambi molto frequentati dagli appassionati della natura.