"Una vergognosa sovrapposizione dei bacini elettorali con quelli estrattivi". E’ un duro affondo quello firmato da Apuane Libere contro il mondo della politica e dei candidati al Parlamento. Secondo l’associazione ambientalista, infatti, la tutela della natura e in particolare delle Apuane manca dai programmi di quasi tutti i candidati mentre è un tema che avrebbe bisogno di atti immediati. "Dopo aver sdoganato nel 2015, grazie all’approvazione del Piano di Indirizzo Territoriale, la riapertura di tante nuove cave rimarginate da oltre 40 anni – incalza il presidente Gianluca Briccolani – è ormai chiaro che con il nuovo Piano Integrato per il Parco la giunta regionale vorrebbe dare la mazzata finale a queste bellissime montagne ed è per questo che ci permettiamo di diffidare chi andrà alle urne il 25 settembre, dal sostenere tutte quelle forze politico-partitiche che governano i Comuni apuani: perché non ve ne è alcuna che abbia a cuore le componenti ambientali delle Apuane". Tanti i problemi che devono essere risolti per Apuane Libere: "Allo stato attuale gli ecosistemi apuani vengono uccisi in due modi. Il primo è attraverso la bieca devastazione, attuata liberalizzando sempre più un’escavazione senza controllo sui monti e consentendo abbattimenti di piante senza alcuna regola né un processo organico di ripristino. L’altro avviene indebolendo gli organi di controllo riducendo loro le risorse, il personale e aumentando la quantità di pratiche burocratiche da espletare". Così rimarcano come nella Soprintendenza accorpata fra Lucca e Massa ci sia "un organico di soli 3 architetti che devono vagliare l’enorme mole di pratiche prodotte. Si aggiunga che la commissione paesaggistica regionale da marzo non è stata rinnovata, di conseguenza laddove non ci sono vincoli diretti, viene in gran parte autorizzato per silenzio-assenso. Per non parlare degli organici di Carabinieri forestali e Parco".