Cgil tira le orecchie alle imprese: "Basta rivolgersi ai tribunali"

Il segretario Del vecchio punta a un nuovo modello e considera folle il rapporto fra lavoratore ed escavato

Cgil tira le orecchie alle imprese: "Basta rivolgersi ai tribunali"

Cgil tira le orecchie alle imprese: "Basta rivolgersi ai tribunali"

Il segretario della Cgil di Massa Carrara, Nicola Del Vecchio, torna a chiedere un cambiamento per il pianeta marmo, soprattutto alla luce delle parole dell’imprenditore Alberto Franchi nel fuorionda della trasmissione Report. "Il lapideo necessita di una svolta per determinare un nuovo equilibrio che coniughi tutela dell’ambiente, redistribuzione della ricchezza, lavoro e sicurezza – scrive Del Vecchio –. Le parole di Franchi hanno evidenziato, con la sfrontatezza e l’arroganza di chi si crede padrone di tutto, una situazione che come Cgil denunciamo da tempo. Se si confronta il rapporto tra quantità di tonnellate escavate e numero di addetti, ci si accorge che i rapporti sono anonali. Ci sono cave con un rapporto di un lavoratore per oltre 2000 tonnellate di blocchi escavati. Rapporti folli rispetto ai quali è necessario intervenire, se si vuole realmente cambiare e non fermarci all’indignazione".

"Le cooperative ad esempio hanno un rapporto di mille tonnellate per uomo o addirittura inferiore – prosegue il sindacalista –, perché non ci si uniforma a queste realtà? E non si dica che dipende solo dalla qualità del materiale in parete". Del Vecchio poi passa alla questione dei ritmi di produzione e di escavazione. "La situazione attuale oltre a determinare gravi conseguenze dal punto di vista paesaggistico e ambientale – scrive ancora il segretario generale della Cgil –, ha prodotto esclusivamente vantaggi e guadagni che sono andati a favorire alcuni imprenditori, con utili da capogiro. Un altro aspetto su cui bisognerebbe intervenire è quello della tassazione. Il Comune di Carrara applica già il massimo rispetto a quanto permesso dalla norma regionale, che però andrebbe aggiornata, magari differenziandola per i marmi di maggior qualità. Solo così si rendererebbe effettiva la redistribuzione della ricchezza".

Sulla tracciabilità Del Vecchio chiede "trasparenza". "Alcune aziende hanno implementato il software predisposto dalla precedente amministrazione – prosegue il sindacalista –. Dimostrino di voler cambiare approccio e la smettano di rivolgersi ai tribunali. Serve poi uscire dal ricatto occupazionale, e per farlo bisogna che l’amministrazione approvi il regolamento per le gare dove, come prima cosa, si preveda la presenza della clausola sociale in modo che tutti i lavoratori vedano garantito il proprio lavoro, indipendentemente dal concessionario. La politica dimostri di avere la nostra stessa determinazione, e le aziende escano dall’arroccamento dimostrando lungimiranza e visione".