Due donne salvate dai medici del 118

Colpite da emorragia cerebrale devono la vita alla presenza dei sanitari ad Aulla e alla loro professionalità

Due donne salvate dai medici del 118

L’intervento dell’equipe del 118 di Aulla: il dottor Francesco Cardillo. a sinistra con i colleghi

Tagli e personale carente non impediscono ai medici del 118 di impegnarsi e fare il possibile per gli abitanti della Lunigiana. Lunigiana da tempo teatro di tagli e conseguenti proteste di amministratori e cittadini che chiedono maggior attenzione. Anche alla luce di fatti di cronaca un po’ particolari, come il salvataggio di due donne colpite da emorragia cerebrale che la mancanza di medici sul territorio avrebbe reso impossibili. L’appello arriva proprio dal medico intervenuto in entrambi i casi, Francesco Cardillo, che opera spesso al servizio 118 di Aulla.

"In poco meno di un mese – racconta Cardillo – siamo intervenuti su due donne colpite da emorragia cerebrale, una patologia potenzialmente letale, dove la professionalità viene messa a dura prova. Nel secondo caso, tra l’altro, l’elicottero era impegnato altrove quindi abbiamo dovuto portare la paziente da Aulla fino all’ospedale di Pisa, ventilandola manualmente per circa 100 chilometri, intubata e sedata. Appena entrata in pronto soccorso a Pisa è stata trasferita nella sala operatoria di Neurochirurgia ed è solo grazie al nostro tempestivo intervento che è sopravvissuta. Si tratta di due casi particolari, in cui abbiamo dimostrato professionalità, nonostante il nostro settore debba fare i conti con i tagli del personale e delle risorse a disposizione".

I problemi non mancano nella sanità pubblica e soprattutto nelle aree interne più disagiate, e riguardano soprattutto le attrezzature a disposizione e il personale carente. "Se dovessero togliere i medici dal territorio di Aulla – aggiunge – per la Lunigiana sorgerebbero grossi problemi. Queste donne forse non ce l’avrebbero fatta, invece sono state intubate e trasportare per chilometri per dare loro una speranza di vita, con grande responsabilità, andando oltre i nostri limiti. Spesso interveniamo anche se non siamo specialisti in quel settore, perché le risorse sono quelle che sono e non c’è tempo da perdere. Basti pensare al caso dell’autobus finito nel dirupo a Zeri, anche quella volta sono intervenuti medici del 118".

Gli abitanti spesso, in assenza di ambulanza e medico, si sentono soli, quando vanno al Pet di Aulla. "Quando usciamo in emergenza – aggiunge – spesso stiamo fuori per periodi lunghi, dipende dal tipo di intervento, se le persone arrivano ad Aulla possono non trovarci. Questo non significa che debbano preoccuparsi, perché no facciamo il possibile per aiutare chi ha bisogno. Vorrei cercare di tranquillizzare gli abitanti della Lunigiana, nonostante tagli e carenze di personale, i medici e gli infermieri sono estremamente preparati e professionali. La popolazione di Aulla e non solo deve sapere che ci sono professionisti che, in silenzio e nonostante i turni massacranti, compiono autentici miracoli".