
Sommando tecnologia a sicurezza e innovazione si crea lavoro. E’ questa l’equazione che sta alla base del successo della Dispositivi industriali italiani, la ditta tutta carrarese che si è specializzata nella produzione di mascherine Ffp2. L’azienda di Avenza produce già 30mila pezzi ogni giorno e dà da lavorare a 13 persone in fabbrica a cui si aggiunge chi lavora nel negozio di Marina, ma presto crescerà ancora di più. La Dii ha appena ottenuto la doppia certificazione CE per entrambi i suoi prodotti: il modello Lv21, prima mascherina con le caratteristiche di protezione Ffp2 ad essere immessa in commercio con soli 4 veli di tessuto e interamente Made in Italy e il modello Kb820, 5 veli, con performance di filtrazione superiori al 98%. Parallelamente l’azienda ha certificato ogni processo aziendale interno e ora forte di queste nuove attestazioni si prepara ad espandersi ancora di più con la prossima assunzione di 5 nuove persone per coprire anche il turno notturno di produzione e di altre figure per il commerciale. "Contestualmente alla produzione e alla vendita – spiega il presidente del consiglio di amministrazione Marco Bianchi - abbiamo concluso un contratto per avere nella nostra sede, un macchinario, sviluppato da Fonderia Mestieri, che effettui il test di filtrazione di ogni singola maschera prodotta, così da escludere qualsiasi tipo di possibile non conformità di produzione. Questo ci permetterà anche di collaborare con le forze dell’ordine locali, mettendo a disposizione delle stesse una tecnologia certificata che permetta la valutazione dei singoli prodotti attualmente in commercio. Il nostro auspicio è che il mercato, a partire dalla realtà locale, possa recepire la qualità del prodotto italiano certificato con filiera di produzione controllata. Il prezzo non può essere l’unico criterio di scelta e troppo spesso ancora si privilegia l’acquisto di prodotti a basso costo, importati, dalle dubbie capacità di filtrazione a discapito della sicurezza e della protezione, unico viatico per tornare alla vita che tutti ricordiamo".