
L’Anas vuole riaprire in fretta la statale 62 della Cisa chiusa per frane, ma ci vorranno almeno 30 giorni di lavori per rimarginare le ferite e rendere di nuovo stabile il versante montano su cui scorre. Al summit sulla viabilità dopo i danni della tempesta Ciaran, convocato ieri mattina dal Prefetto Guido Aprea c’erano Anas, Salt-Autocisa, polizia, carabinieri, guardia di finanza, protezione civile, associazioni di volontariato, Provincia, Unione dei Comuni con il presidente Gianluigi Giannetti e il sindaco di Pontremoli Jacopo Ferri.
Il Prefetto ha coordinato l’incontro e ha comunicato la nomina del presidente della Regione Giani a commissario delegato per fronteggiare l’emergenza derivante dagli eventi calamitosi nei territori colpiti. L’ordinanza è stata firmata dal capo del dipartimento di protezione civile Fabrizio Curcio. Per il momento la Provincia non è compresa nell’elenco delle zone che avranno i risarcimenti e che sono state funestate anche dalle vittime dei nubifragi. Comunque sarà inserita a breve visti i danni al territorio. "In questa prima fase non c’erano i presupposti formali per allargare il raggio di azione oltre quelle nell’occhio della tempesta che ha provocato mezzo miliardo di danni in Toscana - spiega il sindaco Ferri -. Si sono inquadrati dal punto di vista generale i problemi della viabilità che sono emersi un po’ in tutte le zone. L’elenco delle criticità sarà inviato prossimamente al commissario per la richiesta dei finanziamenti necessari per il ripristino".
In primo piano la frana che ha reso inevitabile la chiusura della statale della Cisa tra il km 51,9 e il 52,800. Anas ha già affidato i lavori e stima che nel giro di un mese si possa riaprire almeno a senso unico alternato la viabilità. Si tratta di un nodo cruciale del traffico proprio ancora di più nel momento in cui Autocisa sta predisponendo la demolizione-ricostruzione del viadotto Gravagna, lungo 600 metri, che comporteranno ricadute sulla viabilità interna.
L’invito del Prefetto a condividere piani di smaltimento del traffico utilizzando le reti stradali provinciali e comunali è stato accolto con spirito di collaborazione. Il traffico potrà essere gestito anche a livello delle reti autostradali per non intasare l’A15. E’ già stato fissato un nuovo appuntamento in Prefettura il prossimo 24 novembre per fare il punto sulla situazione e vedere se il tavolo aperto sta funzionando. Anche l’Unione dei Comuni con Giannetti ha illustrato la gravità dei danneggiamenti sulle strade comunali che conducono a case e borghi montani e che sono state chiuse al transito veicolare. Analoga situazione rappresentata da Ferri che ha dovuto inibire al traffico ben sette strade.
"Abbiamo convocato una prima riunione a livello comunale per esaminare lo stato di queste carreggiate - aggiunge il primo cittadino - . Si tratta delle vie frazionali di Vignola località Canà, Arzelato località Teriola, che conduce alla loc. Colle D’Aquila, Casalina (cimitero), Gravagna che conduce alla SS62 della Cisa in loc. Vallingasca, Montelungo per Valfondia, Montelungo per Camponato, Grondola per Succisa Villavecchia. Nel caso della comunale di Gravagna che è fondamentale per creare un collegamento in grado di bypassare la frana della Cisa, il Comune e l’Anas potrebbero collaborare, visti i cantieri aperti a poca distanza. Noi abbiamo comunque già predisposto i verbali di somma urgenza per far partire i lavori, sperando poi di rientrare nei risarcimenti commissariali. Senza intoppi credo che nel volgere di un paio di mesi gli interventi di riapertura delle strade potrebbero essere realizzati". Il territorio andrà comunque incontro ad un periodo di viabilità complessa dovuta ai lavori sull’Autocisa.
N.B.