MICHELA CARLOTTI
Cronaca

Don Gnocchi, battaglia per i diritti: "Vogliamo un trattamento equo"

Una trentina di infermieri e operatori socio sanitari chiedono un cambio di contratto per il polo di Fivizzano "Facciamo trattamenti medici come Marina di Massa, non ci limitiamo a erogare servizi assistenziali".

Don Gnocchi, battaglia per i diritti: "Vogliamo un trattamento equo"

Don Gnocchi, battaglia per i diritti: "Vogliamo un trattamento equo"

Annunciano battaglia i lavoratori della Don Gnocchi, per chiedere un cambio di contratto e collocare nella giusta filiera il polo di Fivizzano. "Non ci fermeremo finché non otterremo un trattamento equo". Sono una trentina, tra operatori socio sanitari, infermieri, fisioterapisti, medici, i dipendenti della struttura fivizzanese che dal 1 luglio subiranno una disparità contrattuale rispetto ai colleghi di Marina di Massa. "I trattamenti medici, infermieristici e fisioterapici erogati a Fivizzano – dichiarano – comportano responsabilità e professionalità sanitarie. Non siamo una casa di riposo, trattiamo pazienti che ricevono trasfusioni, medicazioni avanzate, con criticità che necessitano di sorveglianza sanitaria". Ma la struttura lunigianese sarebbe destinata a mantenere in vigore un contratto di tipo assistenziale anziché sanitario. "Questa situazione è inaccettabile. La disparità di trattamento ci fa sentire lavoratori di serie B. Svolgiamo le stesse mansioni dei colleghi di Massa ma siamo retribuiti meno, con meno contributi, lavorando più ore".

Promette di essere al fianco dei lavoratori, il sindaco di Fivizzano Gianluigi Giannetti: "Mi sono attivato con la direzione, ho fatto presente la nostra posizione e sarò al fianco dei dipendenti in questa battaglia". Il sindaco ricorda che c’è una contrattazione sindacale nazionale in corso: "È necessario che anche i sindacati non cedano nel chiedere di riportare anche Fivizzano, al pari di Massa, sul livello sanitario delle contrattazioni".

Da anni è in prima linea Enzo Mastorci, responsabile della Cisl snaità. "Nel 2013 la Don Gnocchi ha disdetto il contratto collettivo della sanità privata ed ha aderito al contratto Aris Rsa – spiega –. Si è aperta una vertenza nazionale culminata nella sottoscrizione di un accordo con il quale, dal 2019, le 28 strutture italiane della Don Gnocchi sono state ricondotte a due distinte filiere contrattuali: Aris Rsa e sanità privata, in base alla prevalenza del livello di prestazioni erogate".

Il sindacato Cisl ha contestato da subito la collocazione di Massa e Fivizzano sotto il contratto socio assistenziale: "Abbiamo fatto la nostra battaglia in Regione, promosso 36 cause al Tribunale di Massa per la collocazione del personale nell’ambito sanitario secondo le stesse indicazioni date da Regione Toscana la quale però, non ha mai voluto formalizzarle con atti deliberativi, a differenza di quanto hanno fatto Lombardia e Marche". È grazie a quelle cause, secondo Mastorci, che la Don Gnocchi si è resa disponibile a rivedere l’accordo nazionale: "Delle 16 strutture finite in Aris Rsa, 3 vengono riportate nella sanità privata: una di Milano, una delle Marche e quella di Marina di Massa".

Ora il rischio è di perdere anche la possibilità per Massa. "È stato firmato un preaccordo da tutte le sigle sindacali che ratifica l’imminente passaggio di Massa al socio sanitario. Purtroppo – spiega Mastorci – Fivizzano paga il fatto che Asl e Comune nel tempo hanno venduto i codici sanitari, con posti letto per le cure intermedie sottratti alla riabilitazione estensiva". Ma niente è ancora perduto. "All’ultimo incontro nazionale a Firenze, a cui ho partecipato – assicura Mastorci – pur con enormi difficoltà siamo riusciti ad ottenere che entro fine aprile sia rivalutata anche la posizione di Fivizzano".