MONICA LEONCINI
Cronaca

Dal dolore al perdono. Poi il regalo

A Villafranca un padre muore investito e la figlia trasforma il lutto in solidarietà

Il regalo del defibrillatore con Gianna Giumelli, il sindaco Bellesi, il cardiologo Luigi Bertolini e il parroco

Massa 10 novembre 2018 - Sul tavolo una foto dei suoi genitori e una rosa bianca. Lì vicino il defibrillatore donato alla comunità di Villafranca. Ieri mattina per Gianna Giumelli è stata la giornata del ricordo del padre Giuseppe, investito lo scorso anno e morto pochi giorni dopo. Molto generoso e disponibile, aiutava sempre gli altri, per questo la famiglia ha voluto fare un dono alla cittadina.

«Giuseppe era nato a Villafranca - ha esordito il sindaco Filippo Bellesi -, ha amato il suo paese fino alla morte, facendo parte della Proloco, della Misericordia, dei Donatori di sangue e dando il suo contribuito anche al falò di San Nicolò. Era generoso verso gli altri, soprattutto nei confronti degli ultimi». Non poteva mancare don Giovanni Barbieri che ha dato una benedizione all’importante strumento. C’era poi Agnese Daidone che ha suonato la chitarra e cantato canzoni.

«Nella maggior parte delle morti improvvise - ha spiegato Luigi Bertolini, primario del pronto soccorso di Pontremoli - accade una aritmia cardiaca, questo apparecchio può trattare un paziente andato in arresto cardiaco. Con un tempestivo intervento molte tragedie sono recuperabili, ne servirebbe uno a ogni angolo. Da tanti anni mi occupo di sensibilizzazione all’acquisto del defibrillatore, anche con la formazione: quando ho cominciato serviva una settimana di lezioni, oggi lo può usare chiunque, grazie alla tecnologia. Unico errore non usarlo avendolo nelle vicinanze, in caso di emergenza. Purtroppo se vengono sistemati nelle piazze sono a rischio di furto o danneggiamento, per cui abbiamo pensato di sistemarlo in Comune. Quando usarlo? Quando il paziente è a terra senza conoscenza. Ogni apparecchio è registrato alla centrale del 118, non c’è bisogno di manutenzione».

Emozionata la figlia di Giuseppe. «Ringrazio tutte le persone che sono arrivate per ricordare mio padre - ha detto -, le persone che hanno assistito all’incidente e hanno testimoniato quanto successo. Un pensiero va alla mia cara suocera, morta poco dopo mio padre mentre pregava per lui. Ringrazio i miei genitori che mi hanno insegnato generosità e altruismo, li ringrazio per avermi insegnato il perdono, nel perdono ho trovato la pace. Il dolore non deve inaridire il cuore, va trasformato in qualcosa di buono».