"Disturbi alimentari, c’è fame di rivincita"

Convegno all’alberghiero Minuto con Francesca Fialdini e lo psichiatra Mendolicchio: "Tornare alla vita dopo la solitudine del Covid"

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Avevano fame di conoscere e hanno divorato con gli occhi le immagini che scorrevano sullo schermo perché i protagonisti dei filmati raccontavano qualcosa che hanno conosciuto tutti, anche da vicino. E con la pandemia Covid che ha relegato la vita in una stanza davanti alla perfezione dei social quella battaglia ha toccato anche tanti di loro. E’ stata una giornata formativa intensa quella vissuta dagli studenti dell’alberghiero Minuto di Marina di Massa ieri mattina con una conferenza che ha messo al centro i disturbi del comportamento alimentare nella sala riunioni della casa per ferie Il Pioppo, con collegamento a distanza sia con le classi della sede distaccata sia con i ragazzi del biennio al Minuto di Marina. Relatori d’eccezione la giornalista e conduttrice Francesca Fialdini e lo psichiatra e psicoanalista di Auxologico, Leonardo Mendolicchio. Hanno parlato ai ragazzi dei disturbi del comportamento alimentare, come anoressia, bulimia, obesità.

Disturbi che sono malattie delle famiglie e della società affrontati da Fialdini e Mendolicchio nella docu-serie ‘Fame d’amore’ in onda su Rai3 che segue da vicino la storia di un gruppo di ragazzi con disturbi alimentari, analizzando le loro difficoltà e il percorso di cura. Una docu-serie che ha già ottenuto il Premio Moige e il Premio Agnes, presentata da Fialdini e Mendolicchio al convegno sulle tematiche alimentari della Camera dei Deputati. Storie vere, di giovani che hanno sfidato la malattia e l’hanno superata, non senza fatica, fra cadute e risalite, che sono state proiettate ancora sullo schermo catturando tutta l’attenzione degli studenti. "Abbiamo proposto ai ragazzi un tema che li riguarda da vicino ma che poi riguarda tutti noi – ha detto Fialdini – Abbiamo voluto dedicarci a questa generazione che ha vissuto la pandemia, durante la quale i problemi sono cresciuti in maniera esponenziale e diventati un’emergenza per tutti: le nostre famiglie, le nostre case. Parlarne è fondamentale ma bisogna farlo partendo dalle loro istanze, dalle loro esigenze, dai bisogni che sono quelli dei nostri figli. Dobbiamo metterci dall’altra parte e iniziare a chiederci in cosa abbiamo sbagliato, qual è il mio modo di amare, è giusto? Dobbiamo metterci in discussione e farlo nell’amore è la cosa più difficile di tutte". "Il Covid ha tirato fuori in modo traumatico il fantasma della solitudine – ha precisato Mendolicchio – l’isolamento sociale è stato il mantra che ci ha accompagnato in questi mesi, il fantasma che ogni uomo e ogni donna vive: trovarsi da solo davanti al proprio bisogno. Si dovrà ricucire questo strappo e tornare a parlare, a immaginarsi e a vivere in una condizione di convivialità fatta di legame e presenza. La cosa bella di oggi è che i ragazzi non hanno avuto alcuna difficoltà a confrontarsi con noi perché ne hanno bisogno, ne hanno fame. E non a caso siamo in un istituto alberghiero per riconoscere questa fame e cucinare quel menu opportuno che possa invitare i ragazzi a sedersi nuovamente a tavola". Un’iniziativa che nasce dallo spunto della professoressa Maria Cristina Pippo dell’alberghiero raccolto al volo dalla preside Silvia Bennati: "Nella scuola alberghiera il cibo è un valore importante e noi abbiamo voluto portare la problematica dei disturbi del comportamento alimentare per coinvolgere i ragazzi e stimolarli – hanno spiegato -, per far sì che tornassero a casa con delle domande profonde. Ma è stato uno stimolo anche per noi docenti, nel ruolo guida, per trovare un modo di dialogare con loro in un momento di estrema difficoltà".