NATALINO BENACCI
Cronaca

Disagi all’ospedale di Pontremoli "Subiamo carenze e servizi tagliati"

Risonanze magnetiche e altri esami non più prenotabili, e manca anche il personale per scrivere referti

di Natalino Benacci

Una risonanza magnetica agli arti che prima veniva effettuata al presidio di Pontremoli, ora è prenotabile solo agli ospedali di Lucca, Livorno o Grosseto. L’alternativa è scegliere uno studio privato a prestazione convenzionata con l’Asl, che si può trovare in Lunigiana. Ma attenzione, il servizio vale per solo per la fascia di età sino a 65 anni: gli utenti più anziani devono scucire 120 euro. L’apparecchiatura disponibile a Pontremoli è stata accantonata per carenza di personale in grado di scrivere i referti. Un esame di gastroenterologia, che si svolgeva regolarmente su appuntamento, ora è prenotabile solo a Carrara. Capitolo visite urologiche, anche queste ambulatoriali: ora lo specialista viene periodicamente. Se c’è la necessità occorre recarsi al Noa. È solo la punta dell’iceberg del disagio. Preoccupa la situazione dell’ospedale pontremolese con liste di attesa che si allungano, personale che diminuisce così come i servizi ambulatoriali, mentre il disagio dell’utenza cresce sempre di più. La verità è che i medici non vogliono trasferirsi in Lunigiana. Il motivo? Non è una questione empatica, ma di spese. Perché i dottori usano l’auto e l’Asl rimborsa loro solo il biglietto del treno di andata e ritorno dalla sede di partenza.

"Tutte le promesse sulla sanità, che doveva essere potenziata in periferia, sono bufale. Chiaramente con la scusa del Covid – scrive un paziente, dopo una recente esperienza all’ospedale pontremolese –. Ma il virus non c’entra nulla. Anzi, approfittando della situazione, si stanno tagliando servizi che per il nostro territorio si rivelano sempre più essenziali, visto che normalmente riguardano pazienti in età avanzata. Tralasciamo al situazione della Radiologia dove qualcosa si riesce a fare perché davvero per la pandemia la domanda è calata e riservata quasi esclusivamente alle urgenze, quindi se c’è necessità nel breve si hanno delle risposte". L’esperienza del cittadino pontremolese, che non sa come fare per diagnosticare una patologia ad un piede che lo rende zoppo, è significativa di un andazzo difficile da sopportare.

"Pontremoli e la Lunigiana non serviranno mica soltanto per le donazioni di sangue da podio, visto che a Massa e Carrara se ne guardano bene dal farlo?", – aggiunge demoralizzato il malcapitato paziente. Ma i tagli si sentono non solo nella città del libro. A Fivizzano gli esami di risonanza magnetica vengono svolti solo se richiesti dal medico di famiglia in modalità breve: il Cup invia la richiesta direttamente al primario che programma le sedute in numero limitato essendo il solo medico in grado di refertarle.

Ogni 15 giorni arriva il camion con la risonanza magnetica, che però non può effettuare gli esami col mezzo di contrasto a causa della distanza tra il parcheggio e l’ospedale. Per quanto riguarda il test del campo visivo a Fivizzano si esegue solo quello semplice e non computerizzato, mentre l’ambulatorio dell’urologo è stato depennato. Una delle soluzioni ai problemi è vista nell’istituzione di una Unità operativa complessa di Direzione di Presidio, presso l’Ospedale della Lunigiana (articolato sui plessi di Fivizzano e Pontremoli). "L’indirizzo politico del Consiglio regionale su questo punto - sottolineano il sindaco pontremolese Jacopo Ferri e la vice Clara Cavellini, assessore alla Sanità - espresso all’unanimità è stato chiaro. La decisione segna una svolta definitiva nella strada da percorrere per avere un direttore medico autonomo come da tutti i sindaci auspicato".