REDAZIONE MASSA CARRARA

Dibattito sul futuro dell’auto elettrica A quando il distributore di idrogeno?

Quattro super tecnici iscritti al Rotary Club Marina di Massa spiegano come cambierà la mobilità italiana

Ci sono anche tre apuani e un lunigianese tra i super tecnici che possono prevedere il futuro delle auto. E sono tutti soci del Rotary Club Marina di Massa Riviera Apuana del Centenario. A parlare con loro è stato, nei giorni scorsi, il presidente del club Pietro Perfetti. Ad ascoltare il colloquio, via Zoom, tanti altri soci. Ad aprire la serata, l’ingegner Maurizio Ceccarelli di Aulla. E’ un professionista che ha lavorato 30 anni nell’Automotive con responsabilità crescenti in Fiat Auto, Marelli fino alla carica di Ad di Burgess Norton Europe. Ceccarelli ha detto che occorre vedere le emissioni di CO2 totali di un veicolo, non solo quelle emesse durante il funzionamento. Sono la somma di quelle emesse per produrlo e di quelle emesse direttamente dal veicolo e indirettamente per produrre l’energia che lo muove. La CO2 totale di una vettura elettrica media è superiore nei primi 4-5 anni di vita rispetto a una diesel perché in Europa oltre il 50% dell’energia elettrica viene da fonti non rinnovabili. E’ quindi necessario che la diffusione dell’elettrico sia proporzionale a quello delle energie rinnovabili. I veicoli ibridi sono un’ottima alternativa; garantiscono autonomia e prestazioni, oltre ai limiti di emissioni previsti oggi. L’ingegner Igor Carpita (che vive a Marina di Carrara) ha rivelato che il limite delle batterie è l’elettrolita: elemento chimico che immagazzina l’energia necessaria a garantire l’autonomia dell’auto. Il futuro è tracciato dalle applicazioni spaziali: la cella a combustione di idrogeno. L’idrogeno gassoso, in serbatoio esterno, è immesso nella cella dove avviene la trasformazione chimico-elettrica. E l’idrogeno introduce nuovi rischi e problemi (trasporto, stoccaggio, esplosività): esistono già auto a cella di combustione e a Bolzano c’è il primo distributore di idrogeno. Paolo Arrigh, ingegnere meccanico con specializzazione in veicoli terrestri oggi è chief technology officer nel sistemi dì difesa terrestri. Lui ha spiegato che le auto a propulsione tradizionale hanno raggiunto livelli di efficienza notevoli e le auto a gasolio di ultima generazione hanno un’efficienza attorno al 36%, ovvero per ogni unità di energia disponibile nel carburante poco più di un terzo è resa disponibile per lo spostamento del veicolo. Per l’auto elettrica l’efficienza è quasi doppia: circa il 69%, se non si pensa da dove provenga l’energia usata per caricare le batterie. Infine l’ingegner Paolo Giusti (di Massa): appassionato di informatica ha fondato nel 2004 una software house dove con 20 collaboratori sviluppa software per l’automazione industriale e la logistica. Lui ha fatto l’excursus storico di come l’ibrido è stato concepito da chi lo ha inventato: la Toyota L’incontro è finito con una discussione tra i soci e gli ospiti.

A.Lup.