
di Cristina Lorenzi
Dovranno pagare più di due milioni e mezzo per i danni dell’alluvione. Non finiscono i guai per i responsabili del disastro del 2014 che oltre ai tribunali penali e civili adesso devono rispondere anche alle sentenze del Tribunale delle acque che interviene proprio in casi di calamità. I responsabili del disastro causato dal Carrione nel 2014 sono stati citati in giudizio da un gruppo di aziende dell’argine destro che hanno chiesto il risarcimento per oltre 2milioni e mezzo.
Ieri il Tribunale regionale delle acque pubbliche di Torino ha condannato in solido, con una sentenza esecutiva, i responsabili dell’esondazione al pagamento alle ditte che hanno subito ingenti danni dalla rottura dell’argine. Così, assistite dagli avvocati Riccardo Diamanti, Laura Marchiò, Massimo Santella e Gabriella Borghetti, le ditte di marmo Doganella graniti, I.Van e Fontanili, hanno ottenuto il risarcimento per i danni subiti dall’esondazione del Carrione che il 5 novembre del 2014 mise in ginocchio il litorale e tutta la sua economia.
Pertanto la Corte d’appello di Torino del Tribunale delle acque pubbliche ha condannato "ritenuta accertata la responsabilità civile di tutte le parti resistenti per i danni patrimoniali subiti dalle parti ricorrenti in conseguenza del crollo dell’argine del torrente Carrione verificatosi in data 5 novembre 2014", la Regione Toscana al 5 per cento, la Provincia di Massa Carrara al 15 per cento, il Gruppo Giovannini al 23 per cento (la società appaltatrice dei lavori sull’argine), Elios al 15 per cento (la società in subappalto), il direttore dei lavori Franco Del Mancino (35 per cento) e il responsabile del procedimento Stefano Michela (7 per cento). Questi, che a vario titolo hanno contribuito al disastro con la costruzione di un muro e di opere che sono risultate difformi da progetti e capitolati, dovranno risarcire la Doganella graniti di 2 milioni, I.Van di 418mila euro, Fontanili di due milioni per i danni patrimoniali subiti ai macchinari, alle strutture, per il lavoro perso, i dipendenti fermi e tutti i disagi che quell’evento calamitoso comportò per il nostro territorio.