"Dall’Inps di Massa ancora silenzio sulle bambine di Cristina"

L’avvocato Galloni non ha avuto alcuna comunicazione ufficiale che confermi che le figlie della vittima di femminicidio non debbano versare i 125mila euro

L’avvocato Francesca Galloni segue il caso delle figlie di Cristina Biagi

L’avvocato Francesca Galloni segue il caso delle figlie di Cristina Biagi

Massa, 23 gennaio 2020 - «Dalla telefonata che ho ricevuto dall’avvocato dell’Inps di Massa Carrara durante le vacanze di Natale dopo che l’emendamento del Governo è diventato legge, non ho più avuto altri contatti". E’ calato il silenzio sulla vicenda della richiesta legittima dell’ente, ma ingiusta, di 125mila euro alle figlie di Cristina Biagi, uccisa dal marito Marco Loiola il 28 luglio del 2013. L’uomo prima di togliersi la vita aveva ferito in modo grave un uomo e l’ente ha erogato nei suoi confronti questa cifra come indennità della malattia e assegno di invalidità. Dall’Inps non è arrivata alcuna comunicazione scritta con la quale questa richiesta risulti archiviata. In base alla legge questi soldi devono essere incassati dal fondo di rotazione per le vittime dei crimini internazionali. Regola che dopo la trasformazione dell’emendamento in legge va applicata in tutti i casi analoghi a quelli delle figlie di Cristina Biagi.

Francesca Galloni, avvocato di fiducia della famiglia Biagi dall’inizio di questa tristissima e tragica vicenda giudiziaria, non ha mai fatto polemica, ma ha scelto di raccontare i fatti con trasparenza e obiettività. Ora distanza di tempo da quella conversazione telefonica con l’avvocato dell’Inps che sembrava chiudere questo risvolto giudiridico di una storia tragica che ha strappato la mamma a due bambine nel 2008, adolescenti oggi, spiega l’avvocato Galloni, "risulta strano che non ci sia stato tempo per scrivere una comunicazione ufficiale che archivi definitivamente e con il percorso legale necessario questa vicenda che ha riacuito il dolore profondo di una ferita dolorosa, molta dolorosa, mai chiusa. La richesta, seppure legittima, lo ripeto della somma di denaro alle figlie di Cristina Biagi ha messo in pericolo il futuro economico delle due figlie. Ora vogliamo la certezza che arrivi la parola fine".

«Sono avvocato, affronto tante vicende giudiziarie e non è nel mio stile sollecitare la risposta della controparte, ma questa vicenda è troppo dolorosa e troppo delicata per restare in silenzio. Dall’inizio del mio mandato con il quale i familiari di Cristina Biagi hanno affidato a me il capitolo Inps ho agito con trasparenza scegliendo di raccontare i fatti come sono avvenuti alla luce del sole nel solo interesse delle due figlie di Cristina e dei familiari della giovane donna che con questa vicenda hanno vissuto nuovamente un dolore acuto. Un dolore senza fine". Francesca Galloni si augura che la comunicazione ufficiale dell’Inps di Massa Carrara arrivi nel più breve tempo possibile. Il silenzio è stato troppo lungo. © RIPRODUZIONE RISERVATA