Dalla foresta in Ecuador alle Apuane Il ritorno da artista con un simposio

Un frate pagò viaggio e iscrizione all’Accademia al giovane Tapia. Ora porterà 10 blocchi di marmo da scolpire

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di Daniele Rosi

Dieci blocchi di marmo in partenza con destinazione Ecuador. Un viaggio transatlantico di oltre 10mila chilometri fino al Sud America, che porterà il marmo di Carrara nella città costiera di Manta, dove sarà lavorato per ottenerne dieci sculture successivamente installate in maniera permanente sul posto. L’iniziativa rientra nel programma del centenario della cantonizzazione della città ecuadoregna il 4 novembre prossimo, e per l’occasione l’amministrazione locale di Manta ha deciso di utilizzare il marmo apuano e affidare l’incarico di supervisore allo scultore ecuadoregno Mario Tapia. Lo scultore da molti anni vive e lavora a Carrara, al momento ai laboratori Menconi sulla via Carriona. Lui che da ragazzo fu scovato in una foresta dell’Ecuador da un frate missionario italiano che ne apprezzò l’alta capacità manuale di lavorazione del legno e che gli suggerì di recarsi a Carrara per studiare scultura e la lavorazione del marmo. Un suggerimento che Mario seguì, con il frate che di sua tasca pagò sia il biglietto aereo al giovane ecuadoregno per farlo arrivare in città sia l’iscrizione all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dopo il diploma all’Accademia, per Mario è iniziata una lunga attività scultorea unita a diverse esposizioni e simposi, ultimo dei quali il simposio a Manta, in cui oltre che curatore sarà anche scultore.

"Si tratta di dieci blocchi di marmo di qualità diversa – racconta Tapia – dal bardiglio allo statuario per un totale di circa settanta tonnellate di peso. Il 23 agosto i blocchi partiranno dentro tre container per arrivare a Manta. Il simposio inizierà il 5 ottobre e durerà 25 giorni. Alla fine del simposio le statue rimarranno a Manta e saranno distribuite nella città". Da ognuno dei dieci blocchi sarà ricavata una statua e il tema scelto, vista la grande tradizione marittima di Manta, sarà proprio un omaggio al mare e ai suoi animali. I nove scultori scelti da Tapia, lui è il decimo, vengono da ogni parte del mondo e c’è anche l’italiana Valeria Vitulli.

Gli altri otto scultori sono: Nicolas Viry dalla Francia, Wimar Van Ommen dall’Olanda, Abdul Kadir dalla Turchia, Raphaele Duval dalla Francia, Franco Daga dall’Australia, Yunmi Lee dalla Corea del Sud, Ulises Jimenez dal Costa Rica e Dario Alexander Rivera Trejo dall’Honduras. "Io ho dato a ogni scultore la fotografia del soggetto da scolpire – spiega Tapia – e nell’elenco ho inserito ad esempio un pellicano, un cavalluccio marino, un tonno, una tartaruga, una donna che attende l’arrivo del pescatore e la dea Umiña che fa parte della mitologia del mio paese. Io scolpirò un uomo con un pesce in mano".

Nel raccontare questa iniziativa Mario non ha nascosto la sua grande felicità ed emozione, potendo creare e lasciare qualcosa al suo paese d’origine e, allo stesso tempo, permettendo ai giovani studenti di scultura del posto di osservare l’utilizzo di nuove tecniche di lavorazione del materiale.

"Organizzare questo simposio mi rende orgoglioso – commenta lo scultore –perché sarà uno scambio culturale e un confronto tra artisti oltre che occasione di arricchimento per gli studenti di scultura, che vedendoci lavorare potranno farsi un’idea sulle tecniche e la cura al dettaglio che serve. Entro qualche settimana mi recherò a Manta per ultimare l’organizzazione del simposio e controllare le misure di sicurezza. Ringrazio l’amministrazione di Manta e Marcos Zambrano rettore dell’Università ‘Eloy Alfaro’ che hanno accolto con grande entusiasmo la mia idea. Ringranzio anche Giacomo Sacchelli che ha donato due grandi blocchi di marmo di tredici tonnellate".