CRISTINA LORENZI
Cronaca

Dalla Fhp stop a Franchi: "Non corrisponde ai nostri valori etici"

Il terminalista del porto blocca le collaborazioni con l’imprenditore del lapideo. I blocchi della Fum non salperanno più dalla banchina ’Fiorillo’ . .

Dalla Fhp stop a Franchi: "Non corrisponde  ai nostri valori etici"

Dalla Fhp stop a Franchi: "Non corrisponde ai nostri valori etici"

Una città sottosopra e un’intera categoria, quella del lapideo nel mirino. Dopo l’associazione Qulture che, per prima, ha pubblicamente annunciato di rinunciare ai contributi della Fondazione marmo per le proprie iniziative di presentazione di libri e culturali, adesso un big dell’industria si dissocia dalla Franchiumbertomarmi e rinuncia, almeno fino a che non si è chiarita l’intera vicenda, alla collaborazione con l’impresa del marmo.

Dopo le dichiarazioni del patron di Fum, Alberto Franchi, che nella trasmissione di Report si è lasciato sfuggire frasi choc, definendo i lavoratori che si fanno male alle cave come deficienti, poche sillabe per ribaltare come uno tsunami un intero settore, e per mettere nel mirino una categoria, quella degli escavatori, che già godeva di un’oscura fama, adesso la F2I, il terminalista del porto subentrato alla Porto spa, che collega il territorio apuano al resto del mondo conla banchina Fiorillo, ha annunciato di non voler aver più nulla a che fare con Franchi e i suoi marmi.

Così una lettera inviata a tutte le agenzie marittime che gravitano sul nostro porto, in cui il colosso del mare chiede alle aziende controllate di interrompere i rapporti con l’impresa leader dell’escavazione del marmo bianco. "Abbiamo inviato una lettera alle agenzie marittime – spiega l’amministratore di F2I Carlo Merli – che spiega che fino a comunicazioni diverse che ci consentano di capire e dare una nuova visione alle dichiarazioni di Franchi, noi ci dissociamo dai contenuti perche sono in netto contrato con i valori etici e di sostenibilità di cui F2I è testimone. Pertanto chiediamo alle aziende controllate di interrompere i rapporti di collaborazione con Franchi marmi".

Un caso che all’ombra delle Apuane sembra ricalcare quello di Chiara Ferragni, dove molte imprese, con efeftto domino, potranno seguire l’esempio del big dei trasporti marittimi e dell’associazone culturale che non si riconoscono più nella partnership con Franchi.

Ricordiamo che già il vertice di Confidustria lapidei, Fabrizio Santucci, aveva preso le distanze dissociandosi dalle affermazioni di Franchi, mentre il vertice del marmo di area vasta, Agostino Pocai, aveva stigmatizzato come le dichiarazioni dell’imprenditore apuano avessero dato una scossa anche alle imprese versiliesi, i cui lavoratori erano anch’essi scesi in sciopero a fianco dei cavatori di Carrara.

Adesso, mentre in Confidustria, seguono incontri per una sorta di regolamento di conti sui protagonisti della puntata di Rai3, il boccino passa alla politica che sull’onda dell’emozione sta puntando a rispolverare la legge regionale dimenticata in qualche cassetto dal 2016 sull’abolizione dei beni estimati. Una battaglia tutta del Pd, che da Firenze a Roma sta cercando di correre ai ripari e recuperare il tempo perduto.