Una bambina che diventa adolescente e poi donna attraverso il dolore. Un percorso in cui l’autrice del libro “Dafne, il filo che ci unisce“, Cassandra De Cristoforo trae la sua drammatica vicenda memoriale da un oscuro passato che si riversa su di lei drammaticamente. Il compito delle parole è raccontare la percezione acuta dei diritti e delle insolvenze umane. E in questo senso il messaggio contenuto nelle pagine del libro diventa una guida per il presente. L’autrice con coraggio narra la sua infanzia e le incompatibilità coi genitori. Viene affidata sin da bambina in un convento di suore dove trova sostegno grazie soprattutto a una delle religiose. Dopo 8 anni è affidata nuovamente alla madre, nel frattempo i genitori si erano separati. L’unica consolazione era la scuola, cui teneva moltissimo. La protagonista ha poi una grave incidente in auto con un amico rimane coma per mesi. Ma ce la fa a riprendersi, riuscendo a non perdere l’anno scolastico. Il lettore entra in questo mondo così lontano e impossibile, ma viene coinvolto nelle vicenda narrate dall’autrice soprattutto per i figli, in una dimensione temporale finalmente serena. Attraverso ogni pagina, emerge il legame indissolubile, un filo eterno e indistruttibile che unisce una madre ai propri figli. Il libro è stato presentato nella piazzatta della Pace del muncipio da Giuseppe Benelli.
N.B.