Hanno aperto i loro armadi, rovistato nei cesti dei loro giochi preferiti per trovare qualcosa di bello da donare "a quei bambini e a quelle bambine che fuggono dalla guerra, e che non hanno colpe". E’ una situazione difficile da spiegare ai bambini ma prima di dire chi sono i buoni e i cattivi è meglio spiegare che la pace resta il principale obiettivo di tutta l’umanità. E lasciare in loro un sentimento di speranza, come è stato fatto a Mirteto, parlando di pace e solidarietà. "Non vogliamo la guerra, vogliamo la pace" è il coro che arriva dalla scuola primaria di Mirteto. Oltre un centinaio di bambini, uniti sotto una grande bandiera di pace, quella pace che hanno dipinto sui muri, mettendo insieme simboli e colori. "Tutto è partito dal fidanzato di una ragazza ucraina – racconta Barbara del Comitato genitori –. Parlando, la ragazza, che ha la sua famiglia in quei luoghi di guerra, ha evidenziato le difficoltà che stanno attraversando tante donne con bambini piccoli. Ed è scattata la molla della solidarietà. Tutta la scuola ha partecipato". Una raccolta dei piccoli destinata ai piccoli che hanno mandato aiuti "per sopravvivere non per uccidere". Pannolini, salviette, biberon, latte di proseguimento in polvere, a pacchi, per sostenere la vita. Hanno inviato anche materiale ludico didattico con tanti pennarelli e matite donate dalle cartolerie Colors e Marcuccetti. Il materiale raccolto sarà convogliato al centro di raccolta “Il Gallo” di Romagnano.
Angela Maria Fruzzetti