Massa, 3 aprile 2020 - Bloccato in Arabia Saudita. Il massese Cristiano Bacci, assistent coach di mister Lucescu nell’Al Hilal e fresco vincitore della Champions League Asiatica, si ritrova relegato a Riad senza possibilità di lasciare il paese.
«Sono rimasto tagliato fuori – è la testimonianza dell’allenatore apuano -. Abbiamo giocato un paio di partite a porte chiuse prima della sospensione del campionato e nel frattempo le frontiere terrestri ed aeree, sia in entrata che in uscita, erano già state sbarrate. Il problema grande è che ho la famiglia in Italia. Sono qua in attesa che riaprano gli aeroporti e di comunicazioni ufficiali da parte del calcio come nel resto del mondo. Sono già passati 20 giorni ed i primi sono stati durissimi mentalmente senza poter uscire e senza sapere quando potrò rientrare a casa a riabbracciare i miei cari".
In Arabia Saudita le misure di contenimento del contagio sono massime: "All’attenzione alle norme è doppia rispetto a quelle all’Italia. Le chiusure sono state immediate perché c’era la paura del confinante Iran che rappresenta uno dei focolai più accesi. Tutti i giorni qui abbiamo il coprifuoco dalle tre del pomeriggio alle sette della mattina.
Ci sono i militari nelle strade e non si esce, neanche per portare il cane a passeggio, se no si viene arrestati. Le tre principali città sono state accerchiate militarmente per far evitare spostamenti da una città all’altra. Per il momento la situazione sembra sotto controllo con 8 morti e circa 1300 casi". Per la cronaca l’Al Hilal è primo in campionato con 6 punti di vantaggio a 9 giornate dalla fine ma anche qui il calcio rappresenta l’ultimo dei pensieri.
Gianluca Bondielli © RIPRODUZIONE RISERVATA