CLAUDIO LAUDANNA
Cronaca

Crac Fermet: si apre il processo A giudizio Andreani e Ricciardi

Il tributarista annuncia denunce contro i magistrati: "Anomalie nelle indagini. Non ho commesso reati"

di Claudio Laudanna

Crac Fermet: rinviati a giudizio Giulio Andreani ed Emanuele Ricciardi, assolti "per non aver commesso il fatto" Sergio Menchini e il dirigente dell’Agenzia delle entrate di Firenze Eraldo Cerisano. Lo ha deciso ieri il giudice per l’udienza preliminare Marta Baldasseroni che ha scritto così una nuova pagina di una vicenda lunga ormai dieci anni. La Fermet era un’azienda operativa nella lavorazione di rottami in ferro che faceva capo ad Alberto Ricciardi, arrivò nei primi anni 2000 ad avere fatturati superiori ai 200 milioni di euro e 70 operai prima di intraprendere, nel 2012, una procedura di concordato preventivo che l’ha portata alla messa in liquidazione. Una scelta nella quale, secondo la ricostruzione della procura, sarebbero stati coinvolti anche Andreani, tributarista tra i più affermati a livello nazionale, Menchini, avvocato e docente all’Università di Pisa, il dirigente dell’Agenzia delle entrate ed Emanuele Ricciardi, fratello di Alberto e socio di una ditta concorrente. Questi ultimi per gli inquirenti non avrebbero agito negli interessi della Fermet che, invece, sarebbe finita in una crisi aziendale creata ad arte.

Il Gup del tribunale di Massa ha ora assolto Menchini e Cerisano, che avevano chiesto il rito abbreviato, mentre per Andreani e Ricciardi, da pochi mesi diventato commissario provinciale di Forza Italia, deciso il rinvio a giudizio. "Ritenevamo fosse così chiara l’innocenza del professor Menchini che abbiamo pensato non fosse il caso di andare al dibattimento – spiega Enrico Marzaduri, assieme ad Adriano Martini legale del docente di giurisprudenza –. Per questo abbiamo scelto di chiuderla al più presto". "Il gup ha finalmente disposto il mio rinvio a giudizio – commenta invece Giulio Andreani, assistito dall’avvocato Graziano Maffei –. Questo per aver suggerito nel 2012 agli amministratori di tale società la presentazione di una domanda di concordato preventivo in bianco, visto che essa, come decretò all’epoca il tribunale di Massa composto dai magistrati Sgambati, Puzone ed Ermellini, versava in una situazione di insolvenza. Finalmente potrà quindi iniziare il processo, dopo otto anni dall’avvio delle indagini e dieci dai fatti".

Il tributarista spiega poi perché non ha chiesto il giudizio abbreviato: "Sarebbe stata una mezza soluzione: il dibattimento metterà invece in luce tutte le anomalie che hanno caratterizzato le indagini condotte – aggiunge Andreani –. Il processo metterà in luce anche le reali cause del dissesto della Fermet, che non sono state rilevate, servirà per dimostrare che non sono io ad aver commesso dei reati e per provarlo chiederò che vengano sentiti come testimoni i giudici Puzone Sgambati ed Ermellini, cioè coloro che omologarono il concordato preventivo cui si riferiscono le accuse mosse nei miei confronti. Servirà però anche, e soprattutto, per far emergere le numerose anomalie presenti nelle indagini che saranno comunque oggetto di denuncia da parte mia, con riguardo a una pluralità di soggetti, magistrati inclusi, in ogni competente sede".