
Patente di guida e corso salvavita: i ragazzi protagonisti contro l’arresto cardiaco. Una proposta per formare i neopatentati (e non solo) nel primo soccorso. L’idea del dottor Fabio Costantino dopo l’episodio al giocatore danese dell’Inter Christian Eriksen e il supporto dell’Ordine dei medici di Massa-Carrara.
L’episodio di arresto cardiaco in campo subito dal giocatore danese ha tenuto l’Europa col fiato sospeso. Se non fosse stato per l’analisi immediata e il pronto intervento del compagno di squadra Kjaer oggi saremmo qui a parlare dell’ennesima morte per arresto cardiaco che ogni giorno, in Europa miete circa 1000 vittime (due jumbo jet) nel pieno delle attività quotidiane.
Dati alla mano, la percentuale attuale di sopravvivenza dopo un attacco di questo tipo è attorno a un inaccettabile 8%, ma il 70% degli arresti cardiaci avviene in presenza di almeno un’altra persona ed è da qui che viene l’intuizione del dottor Costantino, cardiologo clinico che opera nei distretti sanitari di Massa e Carrara: "Formare nuove generazioni di “resuscitatori” – spiega il dottore – potrebbe salvare da morte o disabilità permanenti causate dal conseguente danno cerebrale circa 100.000 persone l’anno, portando la percentuale di efficacia del primissimo
intervento e dell’attuale utilizzo del defibrillatore dal 28% circa ad almeno il 60-70%. Ma come fare per raggiungere questo obiettivo? La mia idea è quella di associare agli esami per il conseguimento della patente di guida anche un esame di primo soccorso (BLS-D) elevando soprattutto i giovani, ovvero la stragrande maggioranza di chi affronta un esame per il conseguimento di questo certificato, al ruolo di assoluti protagonisti affinché ognuno di loro possa trasformarsi, all’evenienza, nel Kjaer di turno. Ovviamente formare anche chi è già in possesso della patente di guida, magari all’occasione del rinnovo, sarebbe il massimo traguardo".
"L’idea è vincente – spiega il dottor Carlo Manfredi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Massa e Carrara – e il nostro supporto al progetto consiste nel creare una rete virtuosa tra le scuole superiori della provincia e la Fondazione Monasterio, che include le attività dell’Opa, volta alla somministrazione di corsi di formazione di BLS-D durante l’ultimo anno di scuola. Questo progetto, oltre a formare i nostri ragazzi e spingerli a mettere in pratica quanto imparato, servirebbe da catalizzatore per sensibilizzare il governo e gli enti nazionali coinvolti sull’importanza del BLS-D e sulla necessità di una diffusione ancora più capillare di defibrillatori sul territorio".
Partiranno in questi giorni le presentazioni ai Comuni e agli enti didattici della provincia per rendere operativo il progetto già dal prossimo anno scolastico.