NATALINO BENACCI
Cronaca

Cooking show a casa Alighieri. La ’Guinadese’ in trasferta incanta con i segreti dei testi

La cooperativa pontremolese in Valpolicella nella tenuta degli eredi del Sommo Poeta. Anelli: "Le nostre eccellenze in vetrina durante un evento con circa 70 ospiti".

Alcuni dei protagonisti dell’iniziativa andata in scena in Valpolicella

Alcuni dei protagonisti dell’iniziativa andata in scena in Valpolicella

Cooking show in trasferta per la Cooperativa La Guinadese che ha deliziato i palati della Valpolicella svelando i segreti della cottura nei testi. Ospiti della famiglia Serego Alighieri in provincia di Verona, i cuochi guinadesi si sono esibiti preparando un menù lunigianese dall’antipasto al dolce, secondo le antiche ricette tramandate in famiglia utilizzando materie prime locali e tecniche tradizionali. "Siamo stati contattati dalla famiglia Boscaini, titolare dell’azienda Masi con cui abbiamo un rapporto di amicizia - spiega l’animatore della cooperativa Maxime Anelli - perché hanno recentemente acquistato una casa a Guinadi. Ci hanno chiesto di organizzare un evento per presentare le specialità gastronomiche nostre nella tenuta di Serego Alighieri nel cuore della Valpolicella classica".

L’incantevole tenuta, che era già famosa per l’eccellenza dei suoi vigneti, fu acquistata nel 1353 da Pietro Alighieri, figlio del poeta Dante, che aveva seguito il padre durante il suo esilio a Verona. Da ventuno generazioni la discendenza del Sommo Poeta vive nelle tenute simbolo della storia vitivinicola della Valpolicella. Masi li affianca nella produzione di vini prestigiosi, eredi di una tradizione viticola antica. "C’erano anche una settantina di ospiti, giornalisti, Radio Pico e molta gente della Lunigiana - prosegue Anelli - Abbiamo cucinato le nostre eccellenze dai testaroli alle torte d’erbe e di patate e porri e di riso. Non potevano mancare i ’padletti’ di castagno, funghi, salumi locali e crostate".

Si è cominciato con la preparazione della pastella con farina, acqua e sale da colare nel testo scaldato con legno di faggio o castagno. Al termine della cottura il testarolo si è trasformato in un disco compatto e poroso da tagliare a piccole losanghe, immerse poi nell’acqua all’ebollizione per poco più di un minuto, prima di finire nel piatto condite con formaggio parmigiano e pecorino amalgamato con basilico tritato e olio extravergine. La dimostrazione delle diverse fasi di cucina è stata affascinante per le capacità didattiche dei cuochi di Guinadi.

Grande curiosità anche per le torte d’erbi. Ogni casalinga pontremolese custodisce la sua ricetta. Una di queste vuole l’impasto ’al crudo’, modalità tipica della cultura gastronomica pontremolese secondo cui le erbe vengono trattate col sale e non scottate o addirittura soffritte. E’ una corsa in cucina alla scoperta dell’antica sapienza contadina per ritrovare nuove emozioni, assaporando profumi ed erbe di campo a km zero. Ci sono ancora casalinghe che preparano la torta d’erbe con almeno 20 specie vegetali. Il tesoretto gastronomico è chiuso in un sfoglia che protegge un impasto di erbe, selvatiche o no, cotto negli antichi testi o, più semplicemente, al forno. Applausi a scena aperta poi per i ’padletti’ di farina di castagno con ricotta. Dal bosco al mulino la farina di castagne della Lunigiana Dop conquista sempre un posto a tavola. Un viaggio lungo molti secoli, dalla fame all’abbuffata, prima di approdare nelle cucine degli chef più prestigiosi. Alla fine, grandi ovazioni per il cooking show della Guinadese, che ha approfittato dell’occasione per distribuire dépliant pubblicitari dei prodotti della Lunigiana.

Natalino Benacci