PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Con-Vivere, ricaduta da un milione per la città. La rinascita del centro parte dalla cultura

Il festival ha creato un indotto da oltre 900mila euro. Per ogni euro investito ne sono stati guadagnati 2,50. Lo studio dell’Isr

Con-Vivere, ricaduta da un milione per la città. La rinascita del centro parte dalla cultura

Con-Vivere, ricaduta da un milione per la città. La rinascita del centro parte dalla cultura

Una ricaduta di 900 mila euro quella prodotta da Con-Vivere, ma la città inciampa sull’accoglienza e sulla ricettività. Con 25mila presenze in 4 giorni di festival e un indotto su oltre 200 attività economiche su una spesa iniziale di 250mila euro, il festival chiude l’edizione con numeri da record. C’è soddisfazione tra le fila dell’organizzazione e dei sostenitori che guardano al futuro, a maggiori investimenti e ad allargare gli orizzonti oltre confine, oltre le località limitrofe, per coinvolgere nella totalità dell’evento il territorio apuano e magari attrarre visitatori anche più in là "nella lucchesia e nell’area pisana - come ha spiegato il presidente della Camera di commercio Valter Tamburini -. I temi che ogni anni tocca sono importanti e vanno zona, bisogna intercettare un pubblico più vasto".

Valori che ogni anno alzano l’asticella, secondo i dati registrati dall’Istituto di studi e ricerche della Camera di commercio nord ovest illustrati da Daniele Mocchi. Uno studio effettuato da nove ragazzi del liceo scientifico ’Marconi’ durante le ore di altenanza scuola lavoro. Su uncampione di 400 intervistati sono venuti fuori gusti e suggerimenti, critiche e aprezzamenti. Ancora una volta la parte del leone la fanno le donne raggiungendo il 56% di presenze, per la maggior parte con un alto livello di scolarizzazione, in quello che è un pubblico di nicchia molto fidelizzato con il 76% di utenti che già nelle scorse edizioni avevano timbrato il cartellino. La provenienza maggiore è da Carrara per il 68% ma considerando le zone limitrofe come la Versilia e La Spezia arriviamo al 91%. Sul fronte del gradimento siamo sull’8.1 in un insieme che riguarda l’ambientazione degli eventi, i servizi di assistenza al visitatore, qualità della manifestazione, l’organizzazione, l’immagine e la comunicazione. Promossa la città per la sua bellezza, ma più critico il giudizio su pulizia, ricettività e accoglienza. "La città è stata trovata più sporca che in passato" ha detto Mocchi.

Promossa anche la ristorazione dove raggiungiamo il 7.9 e i prezzi un 7.5 che viene considerato dall’Istituto di ricerca un buon voto vista la situazione inflazionistica del momento. La misura sull’impatto che la manifestazione ha avuto sulle imprese del centro città nei 4 giorni vede un +3% nei fatturati con distinzione per attività di somministrazione che hanno registrato un +7,5% e le attività commerciali con un +0,4%. Chi ha tenuto le serrande alzate nelle serate del festival come bar, pub e gelaterie, circa il 60% delle attività del centro cittadino, ha registrato un aumento del giro di affari del 17%. Inoltre il 55% delle attività ha riscontrato un incremento di nuovi clienti rispetto all’ordinario durante la manifestazione del 55% con picchi che sono arrivati all’86% nelle pizzerie e nei ristoranti invece del 70% per bar e pub. Infine tra i consigli lasciati dai visitatori viene bacchettata la pulizia della città, si chiedono location più capienti e maggiore pubblicità per il festival. Ma le osservazioni "servono per migliorare la nostra performance -conclude il presidente della fondazione Cassa di risparmio di Carrara, Enrico Isoppi - e bisogna imparare proprio dalle cose che vengono messe in discussione. Il nostro obiettivo sarà quello di coinvolgere tutto il territorio apuano e investire maggiormente sulla comunicazione".