REDAZIONE MASSA CARRARA

Con "Elvira" Andrea Grassi si tuffa nell’introspezione e nel sentimento

Fresco di stampa, ha visto la luce “Elvira” (edizioni Lecce) l’ultimo romanzo di Andrea Grassi (nella foto). Cittadino, sindacalista, piccolo imprenditore e narratore della Carrara profonda, Grassi aggiunge alle sue precedenti pubblicazioni “Noi cantavamo power to the people” e “Nella valle di Pan”. Il romanzo, impreziosito da una copertina di Roberto Tagliazucchi, mostra la passione per la precisione che da sempre contraddistingue Grassi, il cui sorriso amichevole non nasconde la soddisfazione nel tenere tra le mani, segnate dal lavoro in fabbrica e dall’attività artigianale, la sua ultima creatura. Elvira va ad incastonarsi nella serie narrativa di Grassi, scrittore che da sempre unisce la navigazione nella complessa intimità dell’animo umano e la canzone delle Apuane, terra caparbia in cui si incrociano mare e montagna, boschi ed industria, umana fragilità e dura testardaggine. Se “Noi cantavamo Power to the people” rappresentava uno sguardo al passato, alla fabbrica e al miracolo economico, e “Nella Valle di Pan” una riflessione sul presente e su quanto la ricerca della carriera ci faccia perdere contatto con le cose importanti, “Elvira” è un racconto intimo e maturo, che con termini semplici apre una finestra sulla natura umana. Elvira è una donna complessa, che vive le ferite di un passato tormentato con il distacco dalle persone e lo smarrimento in boschi e monti che fanno da silenziosi custodi al suo dolore. Ad incrinare questo solitario equilibrio sarà l’incontro con Davide: dapprima fastidioso disturbatore della solitudine, poi amico e confidente; l’uomo stimolerà nella protagonista il desiderio di affrontare finalmente i suoi dolori ed infine esorcizzarli attraverso il recupero della comunione intima e il gioco dei sessi. Sullo sfondo della rinascita di Elvira, i bellissimi e antichi paesaggi montani delle apuane, il mar Tirreno e i monasteri della Lunigiana, in un racconto del territorio che da sempre rappresenta la caratteristica fondamentale della narrativa di Grassi.