
Computer in tilt all'ospedale di Pontremoli: la ditta della fibra trancia i cavi
di Natalino Benacci
Una conduttura in fibra ottica tranciata durante i lavori per la posa della linea di Open Fiber nella zona dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Pontremoli ha scatenato, l’altro ieri, un blackout della connessione internet del presidio che ha colpito tutti i reparti creando gravi disagi. Nei giorni precedenti durante il lavoro di scavo delle trincee per la posa della fibra erano stati danneggiati anche l’acquedotto e i cavi elettrici. Ieri mattina le connessioni dell’ospedale hanno ripreso a funzionare: sono state riparate nella notte da un squadra di tecnici fatta arrivare in fretta. Ma gli inconvenienti hanno suscitato irritazione del Municipio dove regna l’esasperazione per il passo da lumaca col quale l’azienda sta portando avanti i lavori. Un progetto da 2.327.000 euro che doveva essere realizzato dal 2018 in 247 giorni e interessare 5.983 unità immobiliari dell’area bianca pontremolese (considerata a fallimento di mercato) e 126 aziende per uno sviluppo di 93,4 km di cui 67,2 riutilizzando cavidotti esistenti. Ma è in sospeso almeno un terzo delle opere. A fine 2019 risultava realizzato il 65% delle opere civili cioè scavi e posa in opera dei pozzetti, e completato il 30% della posa dei cavi. Poi col covid tutto è andato in stand by. Il piano è ripartito a fine covid e doveva essere terminato a fine 2022. In un incontro tra Regione Toscana (c’era l’assessore Stefano Ciuoffo), Open Fiber e i comuni, l’azienda ha promesso il collaudo di tutti i lavori nei primi mesi del 2024.
La mission di Open Fiber era portare la connettività ultra-broadband in tutte le case, aziende e sedi della pubblica amministrazione. E’ una grande autostrada informatica quella in costruzione nel territorio regionale. Uno sforzo studiato per garantire pari opportunità a tutte le aree della regione. Una rete fondamentale anche per il rilancio dei piccoli comuni, la cui economia e il cui turismo hanno sofferto nel periodo pandemico. Ogni comune dovrebbe diventare un anello di un sistema toscano connesso dove i vantaggi in termini di servizio dovrebbero vedersi al più presto. La Toscana è stata tra le prime regioni in Italia a partire per cablare i territori. I sindaci lunigianesi si sono impegnati a monitorare i lavori di Open Fiber affinché possano procedere spediti e si possa ridurre il digital divide che ancora oggi è presente nei borghi e nelle aree periferiche.