Compass, stipendi col contagocce. La Cgil Fp torna alla carica: "Troppi ritardi, è intollerabile"

Alessio Menconi: "Chi lavora ha diritto a essere pagato regolarmente e puntualmente. Ma almeno i dipendenti dovrebbero essere avvisati". Non è escluso lo stato di agitazione.

Compass, stipendi col contagocce. La Cgil Fp torna alla carica: "Troppi ritardi, è intollerabile"

Compass, stipendi col contagocce. La Cgil Fp torna alla carica: "Troppi ritardi, è intollerabile"

Gli stipendi ai lavoratori Compass continuano ad arrivare con il contagocce e la situazione è sempre al limite dell’esasperazione. La denuncia è firmata dal segretario della Cgil Fp, Alessio Menconi, che minaccia anche l’indizione dello stato di agitazione del personale per "chiedere l’intervento del Prefetto per le relative procedure di raffreddamento". Un’ultima ratio, per Menconi, che attacca la cooperativa e gli ‘altri’ sindacati che però non nomina in maniera esplicita. "Ci vediamo costretti a chiedere al presidente della cooperativa Compass, Cesare Ugolotti, e agli ‘altri’ se secondo loro è possibile continuare a sopportare una situazione in cui i lavoratori, nonostante puntualmente svolgano la loro prestazione lavorativa, non sanno quando prenderanno lo stipendio. Mentre scriviamo alcuni dipendenti hanno preso lo stipendio e altri no". Il riferimento di Menconi è alle recenti dichiarazioni del presidente di Compass che accusava "la Cgil Funzione pubblica di azioni strumentali e poco senso di responsabilità, mentre ringraziava ‘altri’ sindacati per la comprensione". Secondo Menconi la Compass manca di informazione e partecipazione con i lavoratori: "Avevamo chiesto di avvertire i lavoratori per tempo in caso di ritardo, dato che bollette e mutui non ritardano, ma così non è stato e i dipendenti chiamano in ufficio per sapere se sono partiti i bonifici. Anche se continuano a garantire i servizi socio-sanitari tutto ciò non è più tollerabile. Il rischio è che qualcuno non riesca ad avere quella serenità necessaria nello svolgimento di un lavoro delicato come quello dei servizi alla persona. Chi lavora ha diritto a essere pagato regolarmente e puntualmente", conclude Menconi che è pronto a scrivere ai committenti pubblici di Compass per informarli della situazione e a convocare un’assemblea del personale per indire lo stato di agitazione.