Comitati e associazioni fanno ‘rete’. No corale al progetto del biodigestore

"Impianti che non attuano economia circolare, producono rifiuti e costano"

Comitati e associazioni fanno ‘rete’. No corale al progetto del biodigestore

Comitati e associazioni fanno ‘rete’. No corale al progetto del biodigestore

La rete delle associazioni e dei comitati contrari al biodigestore Cermec conferma le proprie convinzioni a seguito del seminario online dei giorni scorsi con Gianni Tamino, già professore di biologia e di fondamenti di diritto ambientale dell’Università di Padova e membro del comitato tecnico scientifico dell’associazione internazionale Medici per l’ambiente ISDE. Un incontro in rete a cui hanno partecipato numerose associazioni e comitati di cittadini provenienti da tutta Italia uniti dal tema. La rete dei comitati apuana ha posto l’accento sul progetto dell’impianto Cermec evidenziando la "necessità di acquisire consapevolezza e di demistificare quella che è la narrazione istituzionale sui biodigestori e di chi ha interesse - più o meno consapevolmente - a sostenere questa tipologia di processo produttivo".

"Un punto unificante dei soggetti che hanno partecipato all’incontro, è stato proprio quello della contrarietà agli incentivi statali erogati a processi produttivi che per produrre energia, consumano materia, inquinano, non attuano economia circolare, producono rifiuti e soprattutto sarebbero in perdita se non ricevessero sovvenzioni, incentivi che alla fine vengono pagati con le bollette elettriche nella voce oneri diversi, mentre gli investimenti e i costi di gestione sono pagati con la Tari".

"Un altro aspetto problematico che è stato trattato durante l’evento, è quello legato alla presenza di eventuali sostanze chimiche nella matrice delle biomasse conferite ai biodigestori" concludono i comitati, evidenziando anche il rischio della possibile presenza dei contaminanti Pfas.