REDAZIONE MASSA CARRARA

Colpito alla testa da un sasso al mare mentre legge

La disavventura di un 56enne. "Ho perso molto sangue"

Sull’episodio è stata presentata denuncia ai carabinieri

Massa, 6 gennaio 2019 - All’improvviso ha sentito un dolore lancinante alla testa come se qualcuno lo avesse colpito da dietro con una mazza da baseball. Non ci è voluto molto per capire invece che a causare dolore e tanto sangue era stato un sasso grosso così, lanciato probabilmente da un gruppetto di adulti con un bimbo piccolo al seguito. Non balordi quindi, ma una famiglia di gente ben vestita. E non c’era nessun altro nei paraggi l’altra mattina nel tratto di lungomare davanti agli scheletri delle ex Colonie, dove un 56enne di Carrara si era seduto per leggere una rivista in santa pace.

A un certo punto il fattaccio. «Sono stato colpito alla testa – racconta, chiedendo di restare anonimo – perdevo molto sangue, mi sono rialzato a fatica per dolore e choc: a stento sono riuscito a risalire la scogliera per portarmi verso la strada». Proprio in quel momento stava passando il gruppetto composto da due uomini, una donna e un bimbo di 4 anni, gli unici presenti nel raggio di centinaia di metri. Delle due l’una: o sono stati loro a lanciare il sasso o hanno visto chi è stato (nel frattempo fuggito). «Stavo così male da non essere riuscito a memorizzare i loro volti, erano italiani ma non ne ricordo l’inflessione». Fra le ipotesi quella di un lancio sconsiderato verso il mare senza la valutare la possibilità di colpire il 56enne o anche un gesto volontario. «Per me lo hanno fatto apposta, hanno preso la mira...».

Alla richiesta di aiuto del ferito in un primo momento i tre adulti hanno tentato goffamente di addossare la colpa al bambino, «ma a soli 4 anni mai avrebbe potuto fare un lancio del genere così lungo. Ho chiesto se potevano darmi una mano perchè ero ferito e sanguinante» ma il gruppetto per tutta risposta se l’è data a gambe correndo in direzione di Marina di Massa. Qualcosa più di una ammissione di colpa. A quel punto, rimasto solo, il 56enne carrarese ha chiamato il fratello che in auto lo ha portato al Noa dove la ferita è stata chiusa con sei punti di sutura. Ne avrà per qualche giorno. Sull’episodio è stata sporta denuncia ai carabinieri chiamati a cercare di risalire agli autori del folle gesto. «Magari qualcuno ha visto quel gruppetto – dice – in zona non c’erano telecamere ma secondo me si erano fermati a mangiare in uno dei ristoranti della zona»

Claudio Masseglia