Cocaina purissima acquistata ad Amsterdam

Maxi operazione Hydra, quattro in manette. La 60enne aullese non ha risposto alle domande del gip: a ottobre il processo per direttissima

Migration

Non ha risposto alle domande del giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Massa Antonella Basilone, la 60enne aullese, Elena Ussi, fino a poco fa agli arresti domiciliari e difesa dal legale Andrea Ragusa, durante l’interrogatorio di garanzia. La giudice Basilone ha attenuato la misura cautelare disponendo l’obbligo di firma per la donna: il processo per direttissima ci sarà il 25 ottobre. La donna è sospettata di occultamento e trasporto di droga. L’ultimo arresto compiuto dalla polizia di Spezia coordinata da Lorenzo Mulas, va ad aggiungersi a quelli di Maryan Manolov, Abdelghani Bel Aloua e lo spezzino Francesco De Masi.

L’operazione Hydra era scattata nel luglio del 2021 a Spezia dopo la morte per overdose di una ragazza di 35 anni. Sequestrati dalla polizia 40 chili di droga, tra hashish e cocaina. Le manette sono scattate quando il bulgaro Manolov è stato trovato dagli agenti, grazie ai colleghi di Modena, a bordo di un camion sulla A1 con occultato in una’intercapedine del mezzo 11 chili di droga ancora pura. Sono scattate le manette anche per il marocchino Bel Aloua, fermato in autostrada a Chiavari con 55mila euro nascosti in auto, accusato di essere il finanziatore dell’acquisto dello stupefacente. In casa dello spezzino invece sono stati trovati 27 chili di hashish e una pistola con il silenziatore.

Il traffico internazionale di stupefacenti sarebbe partito, secondo le indagini della polizia, dallo stesso marocchino il quale si sarebbe recato direttamente in Olanda per trattare con i fornitori della polvere bianca. I 9 panetti trasportati da Manolov avevano un valore di circa 190mila euro.

Le intercettazioni ambientali e telefoniche della Dda sono riuscite, alcuni giorni prima del trasporto di droga, a carpire informazioni utili per stroncare sul nascere il traffico internazionale di stupefacenti. Manolov e Aloua si erano prima telefonati e successivamente si erano dati appuntamento in un parcheggio sterrato di un supermercato di per accordarsi sugli ultimi dettagli. Sempre secondo le indagini della polizia il trasportatore si sarebbe fatto consegnare la somma e avrebbe chiesto alla sua azienda di affidargli un carico vicino alla città olandese. Partito alla volta di Bruges il bulgaro si era nuovamente incontrato con il marocchino per portare a termine l’operazione. Due giorni dopo Manolov era partito per l’Italia destinazione Latina con un carico di pesce surgelato caricato al porto di Amsterdam: all’altezza di Modena l’uomo era stato fermato dalla stradale e arrestato.

Alfredo Marchetti