
di Francesco Scolaro
Cinque sorelle per Marina di Massa. Stessa spiaggia, stesso mare per un amore lungo decenni, che inizia addirittura nei primi anni del dopoguerra e che non ha mai smesso di far battere il cuore. Neppure quest’anno, in quella strana stagione segnata dal Covid19. Se non è record poco ci manca perché è certamente difficile trovare qualcuno che abbia scelto lo stesso luogo di vacanza per quasi 70 anni. E invece queste cinque sorelle lo hanno fatto. Nella casa costruita dal padre con grande sacrificio e tanta passione, a un angolo del viale interno poco distante da piazza Pellerano, hanno trascorso ogni anno i mesi più belli delle loro estati. Hanno scelto Marina di Massa come luogo di relax, vacanza, affetti e ricordi. Marina prima di tantissime altre città vacanziere che costellano gli oltre 7mila chilometri di coste italiane. Si chiamano Franca, Piera, Maria Rosaria, Grazia ed Edwige (detta Eddi). Sono le cinque sorelle Stradiotti che saranno premiate giovedì 20 agosto con il ‘Turista d’Oro’ a Villa Cuturi, nell’evento organizzato dalla Pro Loco Marina di Massa della presidente Barbara Lippi. Insieme a Barbara abbiamo voluto conoscerle, parlare con loro e provare a raccontare questa lunghissima storia d’amore (Piera ed Edwige erano assenti per problemi familiari ma ci saranno alla premiazione). Tutte nate fra il 1938 e il 1944, la prima Franca e l’ultima Eddi. Famiglia originaria di Cremona, hanno seguito poi il padre che per lavoro si trasferiva in giro per l’Italia, chiamato a risollevare le sorti dei vari consorzi agrari. Fino a Napoli. Ma passando per Massa dove nacque una delle sorelle: Maria Rosaria, che mostra con orgoglio il suo certificato di battesimo alla parrocchia della Beata Vergine della Consolazione di via Zini. E quando si trasferirono a Piacenza, dove poi la famiglia è cresciuta e ancora vive, decisero di restare per sempre legati a Marina: il padre acquistò un lotto di terreno e costruì la casa per le vacanze che è cresciuta piano piano, come la famiglia. Una casa che oggi ospita figli, nipoti e la terza generazione. "Se facciamo il conto siamo circa 50 in tutto", raccontano. Ma che cosa resta di quegli anni e di quella Marina? E’ cambiata rispetto a quella di oggi dove ancora decidono di passare tre mesi interi di vacanza? E loro raccontano, mostrando con orgoglio un libro con dedica di Ubaldo Bellugi. "Abbiamo dei ricordi splendidi – dice Franca -. Eravamo giovani, c’erano poche automobili e ricordo i bellissimi locali in cui si andava a ballare e ad ascoltare musica fino alla Versilia. Abbiamo visto e sentito Carosone, Buscaglione… Eravamo giovani e ci si divertiva". "Tutte e 5 al mattino si andava al mare presto, all’epoca negli anni ’50 stavamo a case Piccini sul viale Roma e si andava al bagno Firenze – proseguono le sorelle -. Aspettavamo la mamma che ci faceva fare il bagno. Ci contava per essere sicura che ci fossimo tutte. Con i nostri costumi di lana grigi fatti a mano dalla nonna e le cuffie in testa. Poi il pomeriggio si andava in pineta a giocare, dentro le tinozze di legno. L’unica uscita? Il 15 agosto, per i fuochi d’artificio e un grande gelato arlecchino alla Veneta. Oppure si andava in montagna, al Pasquilio. Ma dove si trova un altro posto con il mare a due passi dalla montagna? Amiamo Marina di Massa, ci si vive bene e l’aria è ottima". Ma ai ricordi più belli si somma il passare del tempo con il cemento cresciuto come rughe su tutto il volto del centro marinello: "Tante storiche ville sono abbandonate. Sono nel degrado. E’ molto sporca, anche se forse si inizia a vedere qualche cambiamento. E poi qui intorno una volta erano tutte pinete", concludono indicando le mura di palazzi e case sorte come funghi intorno.