
Matteo Chelotti (destra) originario di Massa e addetto alla sicurezza in un albergo di Milano
Massa, 6 ottobre 2014 - È CADUTO dal tetto dove era salito per sistemare l’antenna difettosa che gli impediva di vedere un programma televisivo, dopo una nottata di lavoro come addetto alla sicurezza in un grande albergo di Milano: la vittima dell’incredibile incidente si chiamava Matteo Chelotti, 28 anni, originario di Massa, figlio dell’ispettore di Ps Lucio, capo della squadra anticrimine del commissariato di Viareggio e segretario provinciale a Lucca del Siulp, il sindacato unitario di polizia. Una morte angosciosa di fronte alla quale i genitori, la sorella e la fidanzata di Matteo sono rimasti senza lacrime e senza parole. Sconvolti. «Era un ragazzo che amava la vita», ha detto fra i singhiozzi papà Lucio, raggiunto da centinaia di messaggi e telefonate.
GLI INQUIRENTI dell’Arma di Rho hanno ricostruito le ultime ore di Matteo: il giovane aveva fatto il turno di notte come addetto alla sicurezza nell’albergo dove lavorava da parecchio tempo. Un ragazzo che si era ben integrato nell’ambiente lombardo ma che quando si presentava l’occasione tornava volentieri a casa, soprattutto nella natìa Massa dove tra aveva conservato gli amici d’infanzia e di scuola (aveva frequentato il liceo Fermi) e delle prime esperienze lavorative. Il lavoro e la vita l’avevano portato a Milano. L’altra notte, un normale turno di lavoro. Poi una volta a casa, Matteo ha acceso la televisione: il caso ha voluto che lo schermo facesse le bizze e non ci fosse la possibilità di sintonizzarsi sul suo programma preferito. Così con uno slancio di generosità — un tratto apprezzato del suo carattere — il giovane è salito sul tetto (l’appartamento dove abitava era al settimo piano di un condominio) ed è proprio a due passi dall’antenna che è accaduto l’incidente: un piede messo male, la scivolata sul fondo sdrucciolevole (come hanno accertato gli inquirenti) e il volo nel vuoto da una ventina di metri. L’impatto sul marciapiede sottostante è stato mortale. Non ci sono stati testimoni oculari, ma nell’appartamento gli investigatori hanno trovato il televisore acceso con lo schermo che ‘friggeva’ e non forniva un’immagine nitida.
LA CONFERMA insomma che Matteo era salito sul tetto nella speranza di trovare il guasto all’antenna. Invece ha trovato la morte. Ora lo piangono tutti. Lo piangono i suoi genitori Lucio e Lucia, la sorella Francesca, la fidanzata Cristina con la quale stava programmando un futuro ricco di speranze e di sogni. Che ora per Matteo non ci sono più.