
Successo della kermesse che vede protagonisti una cinquantina di artisti. Un modo alternativo per riflettere sul mondo del riciclo e sulla vita.
L’opening del ’Festival dei rifiutati’ ha lanciato ai fruitori una profonda riflessione sulla visione del mondo del riciclo, abbracciando arte, ambiente e sociale. Cinquanta artisti che attraverso il loro estro e pathos hanno dato vita a scenari artistici in una struttura insolita, il Cermec. "Il Festival è cresciuto rispetto alla prima edizione – ha dichiarato Lorenzo Porzano, amministratore unico del Cermec che ha ideato il progetto con la curatela di Alessandro Riva –. La sua programmazione si è arricchita con performance e opere di artisti star. Bello è stato anche il pre festival con momenti di convivialità. Senza l’aiuto e l’entusiasmo di tutti non sarebbe stato possibile arrivare a questi risultati".
Al taglio del nastro erano presenti i rappresentanti delle istituzioni, tra cui il vice sindaco di Massa Andrea Cella, e tanti volti noti del panorama artistico. La mostra è aperta anche oggi con gli altri artisti partecipanti. Giuseppe Veneziano ha presentato uno dei suoi supereroi, un superman che sfonda il tetto con il capo. "Un’operazione geniale quella di unire il concetto di rifiuti con i rifiutati, due elementi fondanti della nostra società, a prova che l’arte è fondante. Un gioco di parole in un dialogo fra significato e significanti. Il Festival vive in una modalità di arte concepita anche come gioco, con più espressioni", ha evidenziato. ’Non sprecare il pane quotidiano’ è il messaggio dell’ opera di Fabio Viale: "Da sempre – ha detto – si è pensato di esporre l’arte nelle chiese, nei musei, creando una certa sottomissione, invece qui portiamo l’arte in un contesto alternativo. Il contrasto è estremamente attraente".
Un’altra punta di diamante dell’evento è l’opera dell’artista Maurizio Cattelan, ispirata a ’Stadium’ che vede in sfida a calciobalilla una squadra di italiani e una di migranti. Altri artisti di rilievo hanno aderito, tra i quali Andrea Crespi, Corrado Bonomi, Giovanni Motta, Filippo Tincolini, Alessandra Pierelli, Felipe Cardeña e Pao. Non è passata inosservata l’installazione ’Fioriture sintetiche’ di Luca Baldocchi e Matteo Randelli, composta da 17 monitor che pone in antitesi natura e digitale. Un progetto itinerante che ha fatto tappa anche a Dubai. Da Milano altri tre artisti: Manuel Felisi, con un’installazione di bottiglie e contenitori per sapone, alcune con un tocco di colore fluorescente, Fabio Giampietro con una installazione di vecchie tv funzionanti e non per un dialogo fra l’intelligenza artificiale e l’uomo ("Volevo usare materiale che trovavo qui per lo sfondo uno skyline con monitor ultramoderni") e Alessandro Branca, che si è esibito durante il vernissage con il clavicembalo.
Nello stesso padiglione la cellula emozionale realizzata dal laboratorio di cartapesta della Casa circondariale di Massa ha portato sotto gli occhi di tutti uno spaccato: la riproduzione di una cella di 9 mq. A fianco un cartello invitava a provare sensorialmente quella situazione. Tra gli artisti del territorio, Mafalda Pegollo ha raccontato che il Festival le ha dato l’input di sperimentare la scultura con una installazione di 5 cuori, palloncino con i baffi, simbolo della sua arte: "Sono scarti della carpenteria in ferro e un impasto di marmettola". Il fil rouge dell’opera di Clara Mallegni, composta da tre elementi, è stata l’ acqua in un’ottica di sostenibilità. Prima volta per Luca Marchini e Cristiano Gassani, che hanno unito arte e moda. "Ho usato il cartongesso buttato via e ho disegnato varie divinità grafiche in abbinamento ad abiti vintage", ha detto Marchini. Il maestro orafo Stefano Alinari ha esposto gioielli speciali con la partecipazione di alcuni suoi allievi. In un altro padiglione il vice presidente Fib Toscana, Paolo Gherardi, ha portato il gioco delle bocce, con una riproduzione di un un lembo di spiaggia con sabbia bianca riciclata dal marmo, opera della Carrara Marble Way, al cui vertice c’è Giuseppe Baccioli, che nel 2019 vinse il primo premio al concorso ’Innovazione Toscana’. Baccioli e Porzano hanno dato vita a una sfida a bocce sulla sabbia riciclata.