Cerimonia per le vittime della strage a Vinca

Fivizzano, furono 174 i civili morti nell’agosto del 1944. L’annuncio: "Istituito un fondo per danni dovuti a crimini di guerra"

Migration

Le ha nominate tutte il parroco, don Simone, le 174 vittime civili di Vinca, durante la messa dall’altare eretto nel camposanto del paese. Molti erano bambini di cui alcuni ancora non nati... Si, perchè era stata tale e tanta la cattiveria delle Brigate Nere carraresi venute a dar manforte alle sanguinarie SS del reparto esploratori, il 16° Aufklarung Abteilung del maggiore Walter Reder dal 24 al 27 Agosto 1944: non vennero risparmiate neppure le donne in avanzato stato di gravidanza. Furono quattro giorni di apocalisse,per i poveri abitanti. "E’ nostro dovere ricordare queste donne, questi bambini - ha detto il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti dopo un excursus sugli avvenimenti che, dopo l’8 Settembre 1943, comportarono l’edificazione della Linea Gotica, da Marina di Massa a Pesaro". Alla cerimonia, a cui erano presenti Prefetto, vicequestore, amministratori giunti da varie parti della Toscana e della Liguria. Poi l’annuncio del delegato alla Memoria del Comune di Fivizzano: "Al Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato istituito un fondo per il ristoro dei danni subiti dalla vittime di crimini di guerra e contro l’umanità e comunque nei confronti di cittadini italiani da parte delle forze del Terzo Reich". Il pensiero dei sopravvissuti e dei familiari delle vittime presenti, è tornato allora al febbraio 2012, quando la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja bloccò le sentenze esecutive di primo e secondo grado che ingiungevano alla Germania di risarcire per i crimini compiuti dalle armate di Hitler nel nostro Paese, a pochi giorni dalla loro conferma in 3° grado, in Corte di Cassazione. Da allora, tutto si era fermato. Con un decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nella scorsa primavera, successivamente tramutato in legge, "in continuità all’accordo tra Repubblica Federale e Repubblica Italiana del 1962" rispolverato a 60 anni di distanza, è stato costituito un fondo ristoro di 55 milioni di euro che – spalmati dal 2023 al 2026 – serviranno a risarcire superstiti e familiari delle vittime. Ma non sarà la Germania a pagare, bensì l’Italia e a quanto sembra non sarà facile ottenere i dovuti indennizzi. Fra l’altro i beneficiari delle pensioni a suo tempo accordate per i congiunti uccisi nelle stragi si vedranno decurtare quanto già percepito negli anni passati dagli importi risarcitori ai quali avrebbero diritto. Una vicenda insomma che si prospetta all’insegna dei colpi di scena. Comunque, la speranza è l’ultima a morire.

Roberto Oligeri