REDAZIONE MASSA CARRARA

Cercava di inquinare le prove Si aggrava la posizione del santone

Dai domiciliari si era messo in contatto con alcuni ’fedeli’. La squadra mobile di Massa. lo ha condotto in carcere

Ha avuto il... privilegio di essere condotto in carcere dagli investigatori della Squadra mobile apuana che è andata in trasferta in Piemonte per trasferire, dai domiciliari nel carcere di Alessandria, Matteo Giovannelli, 42 anni, ex agente assicurativo, diplomato a Pontremoli, il falso santone accusato di truffa e circonvenzione di incapace. L’uomo, secondo l’autorità giudiziaria, si sarebbe approfittato della devozione religiosa di cinque donne facendosi consegnare in totale nel tempo circa 2 mlioni di euro. Una indagine delicata e complessa scaturita dalla denuncia di un imprenditore versiliese presentata in questura. Gli uomini della squadra mobile hanno condotto in carcere il truffatore dei gruppi religiosi, già agli arresti domiciliari nell’ambito dello svolgimento dell’operazione “Verum Est“. Le minuziose indagini della Mobile hanno permesso di verificare che il presunto santone, ai domiciliari convalidati dal gip, che aveva il divieto assoluto di comunicare con l’esterno, aveva escogitato un sistema per contattare alcuni fedeli del gruppo religioso con l’intento di inquinare le prove. Pizzini? colloqui telefonici? Rigoroso il riservo degli investigtori su questo delicato passaggio delle indagini. Raccolti gli elementi necessari che hanno incastrato il santone, la Mobile ha informato l’autorità giudiziaria che ha disposto la custodia cautelare nel carcere di Alessandria dove il quarantenne si trova attualmente detenuto in attesa di giudizio immediato.

Maria Nudi