REDAZIONE MASSA CARRARA

Castello e misteri Il passaggio segreto c’è?

Il Tg di Antenna 3 annuncia il suo ritrovamento . I dubbi della guida e storico Fabio Cristiani

Passaggi segreti, scheletri, vie sotterranee con tanto di biforcazioni, leggende, misteri e aneddoti che avvolgono la storia del Castello Malaspina e della famiglia che ha dominato la città per secoli. Ma quanto c’è di documentato in tutto questo? Nell’edizione di ieri sera del telegiornale di Antenna3 è stata lanciata la notizia che sarebbe stato individuato il ricercatissimo passaggio segreto. Ma restano, al momento, molti misteri sul ritrovamento. "Ciclicamente si torna a parlare del fantomatico passaggio segreto che collegherebbe il Castello Malaspina a Palazzo Ducale", conferma Fabio Cristiani, custode e guida del Castello, storico locale, autore del libro “Le Dita dei Piedi – dal re crociato allo scienziato illuminato passando per Massa“, raccolta di storie romanzate ambientate all’epoca dei Malaspina. E spiega le sue perplessità sull’annunciato ritrovamento.

"La teoria più gettonata – spiega – è che il passaggio segreto da Palazzo Ducale conducesse al Castello Malaspina; sarebbe stata una misura preventiva del Marchese Alberico I Cybo-Malaspina che, in caso di attacco nemico avrebbe avuto modo di fuggire per vie sotterranee". Un aneddoto da cui hanno preso vita leggende e fantasie: c’è chi sostiene che il tunnel fosse percorribile non solo a piedi ma anche in carrozza e addirittura siano stati rinvenuti gli scheletri dei cavalli; si narra che la galleria avrebbe tali prolungamenti e biforcazioni da attraversare tutto il territorio comunale. Queste teorie sono avvalorate dai noti meriti urbanistici del Marchese, promotore di molte delle più maestose opere architettoniche della città. Ad Alberico I Cybo-Malaspina si deve la costruzione delle mura che circondavano il centro storico, la bonifica della piazza di Bagnara, attuale piazza Mercurio, la costruzione del giardino rinascimentale del Pomario, la ristrutturazione e l’ampliamento di una dimora vicino a piazza di Bagnara: quello che oggi è Palazzo Ducale.

"È sempre piacevole vedere come i Malaspina continuino ad accendere la curiosità dei massesi e far parlare di loro arrivando ad attribuirgli imprese non in linea con il periodo storico – prosegue Cristiani – . Per esempio si suppone che il passaggio segreto conducesse, oltre che a Palazzo Ducale, fino a Villa La Rinchiostra, che all’epoca di Alberico era però adibita a semplice casino di caccia e venne solo in seguito trasformata nella magione che oggi conosciamo per opera del nipote Carlo I Cybo-Malaspina più di cento anni dopo la costruzione di Palazzo Ducale. Fa riflettere anche come si tenda ad unire le diverse fortezze. Alcuni infatti collegano il Malaspina al Castello Aghinolfi di Montignoso, ma non è storicamente plausibile: l’Aghinolfi non è mai appartenuto ai Malaspina o al Principato di Massa e Carrara, era sotto il controllo della Repubblica di Lucca".

Sono stati numerosi gli avventurieri che in passato hanno cercato il leggendario passaggio segreto, senza risultati. "Ogni tanto si fa vivo qualche nuovo avventore in cerca di gloria – conclude Cristiani –, ma deve tornare a casa con la coda fra le gambe. So che la cosa è accaduta anche ultimamente con la troupe di un programma televisivo nostrano, ma non sono informato sui risultati anche se la statistica non è in loro favore. In ogni caso queste ricerche, se fatte con garbo e nel rispetto del patrimonio artistico, culturale e storico del nostro territorio, non possono che essere viste di buon occhio poiché continuano a porre al centro della scena la nostra storia riempiendola di magia e mistero".