REDAZIONE MASSA CARRARA

Casa abusiva? Il Comune di Massa se la prende

Applicata per la prima volta una legge regionale per mancata demolizione

L’assessore comunale Marco Guidi: «L’immobile sarà demolito»

Massa, 22 settembre 2019 - Hai costruito un edificio abusivo e non rispetti l’ordinanza di abbattimento? Allora palazzo civico ti porta via la proprietà e la rende pubblica. Una sorta di esproprio per motivi di pubblica sicurezza che il Comune di Massa ha applicato per la prima volta pochi giorni fa per un immobile costruito in via Montalbano. Una casa di tre piani, con uno interrato a uso garage e cantina, costruita in pratica quasi nell’alveo del torrente. Non proprio un monolocale, insomma, che avrebbe creato problemi di deflusso alle acque visto che in tutto occupava oltre 600 metri cubi di volumi su 100 metri quadrati di superficie: un serio problema di sicurezza idraulica che avrebbe potuto mettere a repentaglio anche la vita di qualcuno. E come se non bastasse, aveva pure costruito un bel muro in calcestruzzo, per contenere il Fosso della Foce. Tutto abusivo, secondo gli uffici tecnici del Comune di Massa, che un anno fa ne avevano ordinato la demolizione. Nessuno ha risposto, come hanno potuto verificare i vigili urbani a febbraio di quest’anno.

E così nei giorni scorsi gli uffici hanno deciso di applicare una previsione della legge regionale 65 del 2014, articolo 196 comma 3, che stabilisce che «nel caso di mancata demolizione delle opere e ripristino dello stato dei luoghi nel termine di novanta giorni dall’ingiunzione, il bene e l’area di sedime sono acquisiti di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune». Inoltre gli autori dell’abuso, che non hanno ottemperato all’ordinanza di demolizione, dovranno pagare una multa da 20mila euro. Questo quanto disposto dal Comune il 18 settembre che ordina anche di lasciare libero l’immobile entro 45 giorni. Ovviamente l’atto potrà essere impugnato al Tar ma, a ogni modo, è la prima volta che l’amministrazione utilizza questa misura, una sorta di esproprio forzato per ragioni di interesse pubblico, pugno duro contro gli abusi edilizi, dovuto anche al particolare tipo di violazione del caso.

«L’immobile – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Marco Guidi -, era in pratica costruito quasi dentro l’alveo del fiume e non rispetta alcun parametro di sicurezza idrogeologica. Dato il particolare tipo di abuso, certamente andremo a demolirlo, in danno». L’acquisizione a patrimonio semplifica ovviamente anche le procedure amministrative per andare alla distruzione dell’immobile abusivo che, una volta di proprietà, non richiede più ordinanze e battaglie legali. «E’ un segnale forte per chi fa abusi edilizi legati alla sicurezza idrogeologica – ha commentato il sindaco Francesco Persiani -. Certe cose non possono essere tollerate perché sono situazioni anche pericolose. E’ una disposizione prevista dalla legge e una direzione che vogliamo mantenere anche se ci sono situazioni complesse da affrontare. Ma la tutela e il rispetto dell’ambiente, del territorio, delle norme, sono un nostro cavallo di battaglia».