
Carrione pieno di marmettola L’assessore minimizza sul pericolo e Legambiente chiede interventi
CARRARA
Legambiente risponde alle affermazioni dell’assessore a Moreno Lorenzini. Sulla colorazione biancastra del Carrione in caso di piogge l’amministratore ha parlato di "un fenomeno tipico del nostro territorio". Una frase che ha fatto sussultare gli ambientalisti a fronte dei danni causati dalla polvere di marmo che a contatto con l’acqua si trasforma in marmettola, una sostanza altamente inquinante per l’ambiente.
"Ad ogni pioggia il Carrione assume una colorazione marroncina o bianco latte, a seconda del prevalere di terre (abbandonate al monte dalle cave) o della marmettola che contro ogni buonsenso e ogni normativa – scrivono da Legambiente –, continua indisturbata a ricoprire le superfici di cava, i ravaneti e le strade. Quella melma inquinante dopo ogni evento meteorico va a intorbidare le nostre sorgenti, mettendo a rischio una riserva idropotabile essenziale per la nostra comunità. Abbiamo tutti consapevolezza che le sorgenti delle Apuane sono minacciate quotidianamente da un’escavazione sempre più distruttiva e insensibile alla tutela dell’ambiente, come denunciano non solo le associazioni ambientaliste, ma anche i report dell’Arpat e i rilievi delle associazioni speleologiche". "In questo quadro appaiono pertanto singolari le affermazioni dell’assessore Lorenzini – proseguono da Legambiente –. Vogliamo credere sia stata sua cura sollecitare gli uffici preposti a intervenire in maniera decisa, con multe, sospensioni delle attività e altri provvedimenti, imponendo alle cave la rimozione di terre e marmettola, sulla falsariga delle innumerevoli proposte che Legambiente ha avanzato nel corso di questi decenni. Facciamo infine presente che le enormi quantità di terre e marmettola abbandonate al monte, non si limitano solo a inquinare fiumi e sorgenti, ma, in presenza di eventi meteorici importanti, purtroppo molto probabili soprattutto nel contesto del riscaldamento climatico che stiamo vivendo, incrementano anche la frequenza e intensità delle alluvioni e delle siccità". Per questo Legambiente chiede a Lorenzini "di attivarsi per adottare tutte le misure di prevenzione necessarie e improrogabili per affrontare il pericolo di future alluvioni e siccità e per tutelare le nostre sorgenti".